È stato un Luciano Spalletti molto teso quello che si è presentato in conferenza stampa nel post partita della partita tra Croazia e Italia, pareggiata dai suoi uomini al 98′ grazie ad un gol del subentrato Zaccagni.
Nonostante la qualificazione agli ottavi di finale di UEFA Euro 2024, gli azzurri hanno decisamente deluso anche ieri sera. Dopo la pessima prestazione contro la Spagna, la Nazionale ha confermato anche contro Modric e compagni una scarsa qualità di gioco ed un’inesistente pericolosità in fase offensiva.
Il commissario tecnico al fischio finale si è intrattenuto a lungo con i calciatori negli spogliatoi, per provare a risolvere a caldo le criticità emerse, sfruttando l’onda emotiva positiva derivante dal passaggio del turno.
Ad una domanda relativa al patto fatto tra giocatori e tecnico in merito alla formazione rivoluzionata, l’ex allenatore del Calcio Napoli ha risposto in maniera infastidita: “Questa cosa gliel’hanno detta, e chi racconta le cose di spogliatoio fa male alla nazionale. Non e’ una deduzione, e’ di sicuro una cose che le hanno raccontato – ha replicato al cronista – C’è un dentro lo spogliatoio, e un fuori…Ma è chiaro che io con i giocatori parlo sempre, li ascolto: il 3-5-2 è la mia tesi a Coverciano, e questo modulo l’avevamo già provato. Più che un patto, parlo con i giocatori”.
Insomma, l’ambiente che si respira a Casa Italia non sembra essere dei migliori: Spalletti probabilmente credeva di riuscire ad infondere i propri dettami e la propria filosofia calcistica come se stesse allenando una squadra di club, ma si è scontrato con la mediocrità che regna nel belpaese da oltre dieci anni a questa parte.
L’Europeo vinto nel 2021 ha fatto da specchietto per le allodole, ma la verità è che l’Italia è scarsa: non c’è qualità in nessuno dei reparti, ed escludendo Donnarumma non ci sono giocatori in grado di fare veramente la differenza. Sabato sera contro la Svizzera sarà una partita da dentro o fuori, ma la sensazione è che difficilmente il cammino nella Nazionale possa essere simile a quello del 2021.
Spalletti dovrà cacciare tutta la sua napoletanità, per compiere il miracolo che gli italiani si augurano.