In chiusura di conferenza stampa, Antonio Conte ha ricevuto una vera e propria ovazione dal pubblico presente al Palazzo Reale quando ha parlato di Napoli come obbiettivo da raggiungere: “Napoli deve essere una meta, non una tappa di passaggio. Se un giocatore ha il mal di pancia, poi sta con me, si mette vicino e mi segue negli allenamenti. Non accetto nessuno scontento, altrimenti prendo lo staff e gli trovo qualcosa da fare”.
“All’inizio della mia esperienza calcistica, c’erano delle cose per me inconcepibili. Andando in Inghilterra incontravi il Manchester United, che aveva Ferguson, che era anche il manager e guarda caso era la squadra più vincente”.
Aurelio De Laurentiis: “Antonio Conte, in Inghilterra, ha acquisito lo status da manager con l’esperienza. Ecco perché dice: ‘chi sta con me, sta con me’. Anche le piccole cose, messe nel posto giusto al momento giusto, contribuiscono all’impresa. Lui è un uomo di impresa, e voi sapete che io ho sempre cavalcato l’idea di impresa e non di presa, per questo sono molto contento che sia qui”.
“Caro Chiariello, quando dissi che sono tutti cedibili, stavo rispondendo a un collega parlando di una massima che nel calcio vale sempre, se ci sono offerte di un certo livello. Il nostro capitano ha rinnovato il contratto l’anno scorso, ha due ‘cosiddetti’ belli grandi e io tengo molto a lui. Poi è chiaro che l’agente provi a portarlo altrove, fa parte del gioco. Ma noi non lo sradicheremo mai”.
“Qui ci sono due persone come me e Conte, che in modalità diverse hanno dimostrato fare cose importanti in posti complicati. Non pensate che lui al Chelsea, dove decide tutto una certa Marina, e il proprietario che ha billions e billions all’improvviso gli si tappa la bocca perché ci sono strane cose in Russia, non credete che sia facile. Io sono in-di-pen-den-te”.