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VIDEO/ Rissa sugli spalti dopo Uruguay-Colombia: Olivera fa a pugni per difendere la famiglia

È stata una notte sicuramente tutt’altro che tranquilla quella che ha visto Uruguay e Colombia giocarsi la semifinale di Copa America negli USA. Sul campo a vincere è stata la Colombia grazie ad un gol nel primo tempo di Jefferson Lerma al 39′. Una sfida fallosa, con poco calcio giocato e tante interruzioni, oltre a un cartellino rosso, sventolato a Daniel Munoz al 45′. Il peggio però si è consumato al termine della sfida, quando i calciatori dell’Uruguay sono dovuti correre sugli spalti dai loro familiari per difenderli da un’incredibile aggressione. Protagonisti della vicenda anche il terzino azzurro, Olivera.

VIDEO/ Rissa sugli spalti dopo Uruguay-Colombia: Olivera fa a pugni per difendere la famiglia

Secondo quanto ricostruito, al termine della sfida, un massiccio gruppo di tifosi colombiani (ubriachi e in condizioni pessime) ha deciso di fare irruzione nel lato di tribuna dedicato alle famiglie dei calciatori dell’Uruguay. Da lì sono partiti i primi insulti, spinte e aggressioni fisiche. Compreso il pericolo, tutti i calciatori sono corsi sugli spalti a difendere i propri familiari. Protagonisti assoluti della rissa sono stati il difensore del Napoli Mathias Olivera e l’attaccante del Liverpool Darwin Nunez. Nemmeno i tanti tifosi uruguayani e lo staff tecnico sono riusciti a placare l’ira, che ha portato i due calciatori e altri compagni a fare a pugni con ogni persona con la maglia gialla (divisa colombiana).

Darwin Nunez al termine della rissa che tranquillizza la figlia

Le immagini hanno fatto rapidamente il giro del mondo, tra cui quelle di Darwin Nunez che coccola sua figlia (finita in mezzo alla rissa prima dell’intervento del calciatore) in campo, ancora provata dal momento. La CONMEBOL per ora non ha espresso giudizio sulla vicenda, si rischiano enormi multe su più fronti, per entrambe le squadre. Sembra scongiurata invece la squalifica dei calciatori, almeno per ora.

Classe 01, nato e cresciuto con la voglia di scrivere e raccontare lo sport. Dal 2020 in giro tra sale e tribune stampa con un carico di passione e di "garra charrua".