Calcio Napoli

Giuffredi shock: “Per fare bene il mio lavoro devo dire le bugie. Di Lorenzo convinto da Conte”

Ieri sera sono arrivate a distanza di qualche settimana le prime parole di Mario Giuffredi dopo la “riappacificazione” tra il Calcio Napoli e Giovanni Di Lorenzo (pace resa poi ufficiale grazie ad una lettera scritta e letta del calciatore sui canali ufficiali della società). Durante la trasmissione “Ne parliamo da Dimaro” di Canale 8, il procuratore del calciatore ha voluto spiegare l’ultimo mese suo e del suo assistito, dalla suggestione Juventus, ai vari incontri con Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte mentre il terzino era impegnato ad Euro 2024.

Giuffredi e il racconto dell’ultimo mese tra il Napoli e Giovanni Di Lorenzo

Queste le parole del procuratore sulla situazione dell’ultimo mese di casa Napoli: “Le perplessità nascevano da mille situazioni che hanno generato problematiche. Di Lorenzo si è trovato immerso nei problemi e provava ad uscirne fuori con l’allenatore e la squadra, poi quando vedi che non ci riesci viene un po’ di sconforto. I tifosi magari non sanno tante cose che sono successe in un anno o negli ultimi due mesi che hanno portato a degenerare la situazione. Queste cose le dirò in un incontro con la stampa del 22 luglio per metterle pubbliche, farò chiarezza su tutto ciò che è successo e su ciò che aveva portato Di Lorenzo ad avere quello stato d’animo”.

Ha poi continuato: “Partiamo da un presupposto: Giovanni ha un grande amore verso il club. Non dimentica che è diventato così grazie al Napoli e De Laurentiis. Ha un grandissimo amore per i tifosi, ma non sono un mese e mezzo di contestazioni possa cambiare l’amore per loro, rimane intatto o ancora più forte. Quando si ha una reazione così forte vuol dire anche che c’è grande amore. I fischi fanno parte del lavoro, lasciano il tempo che trovano perchè quando ci saranno grandi partite si toglierà spazio ai fischi. Io ho fatto solo il mio lavoro, per essere un bravo procuratore devi dire delle bugie, lo sapete meglio di me”.

Ha poi concluso dicendo: La Juventus è una delle tante società che ha fatto una chiamata dicendo: “Se dovesse succedere qualcosa noi ci siamo”, ma si è enfatizzato tanto. Io non mi sono mai seduto con la Juventus per una trattativa, c’è stata solo una chiamata di verifica. La volontà del giocatore reale di andare via  o la mia di portarlo via non c’è mai stata, non avremmo mai lasciato Napoli da sconfitti”.

Classe 01, nato e cresciuto con la voglia di scrivere e raccontare lo sport. Dal 2020 in giro tra sale e tribune stampa con un carico di passione e di "garra charrua".