Victor Osimhen non vuole andare al Chelsea. L’attaccante nigeriano, pur desiderando di giocare in Premier League, non vuole farlo in una squadra che difficilmente ambirà a qualcosa di più rispetto ad un piazzamento europeo.
L’avrebbe confessato ad alcuni amici, e la tesi è stata rafforzata dopo poco dal tweet del suo procuratore Roberto Calenda, che dopo mesi di silenzio di fatto ha posto il veto allo scambio con Romelu Lukaku con un laconico “non è in pacco di cui liberarsi in fretta”. Nella sua testa, in caso di partenza c’è solo un club: il Paris Saint Germain.
Nell’ultimo campionato inglese, i Blues sono arrivati sesti, conquistando (si fa per dire) la possibilità di disputare gli spareggi per accedere alla fase a gironi di UEFA Conference League.
Questo rappresenta una discriminante non da poco per il bomber della Società Sportiva Calcio Napoli: la terza competizione continentale per importanza è infatti poco appetibile tra i calciatori, e anzi rappresenta solo un problema.
La Conference si gioca il giovedì, ed inglobando club cosiddetti minori, non è difficile che porti le squadre a sostenere dei viaggi lunghi e angusti. In un calendario già molto fitto come è quello inglese, in cui oltre al campionato si disputano ben due coppe nazionali, non è il massimo dell’aspirazione.
Inoltre, Osimhen vuole giocare la UEFA Champions League: in alternativa, l’attaccante vuole competere per il titolo nazionale. Due obiettivi che non potrebbe raggiungere al Chelsea. In Inghilterra l’imperatore resta Guardiola, e neanche l’Arsenal di Arteta è riuscito a spodestare il suo Manchester City.
A proposito di Gunners, sembrerebbe che alcuni emissari sarebbero arrivati in Italia nelle ultime ore per discutere con l’entourage di Osimhen. Quella, invece, sarebbe una destinazione che il nigeriano potrebbe accettare.
Infine, c’è il fattore allenatore: i Blues quest’anno saranno guidati dall’italiano Enzo Maresca, che seppur molto promettente (ha riportato il Leicester in Premier League, non ha chiaramente ancora avuto il tempo di entrare nel novero dei numeri uno. Mentre Antonio Conte…