Calcio Napoli

Un veleno invisibile infetta il Napoli. Il tracollo dopo la Juve il 23/04/2023: Juan Jesus fu titolare

È un veleno invisibile quello che infetta il Napoli. La squadra è caduta a Verona in un secondo tempo disastroso, un evento estremamente preoccupante come giustamente ha affermato Antonio Conte nel post partita. Una squadra in declino da quel 23 aprile 2023, quando un gol di Raspadori contro la Juventus al minuto 93esimo segnò di fatto la vittoria del terzo scudetto. Nella formazione scesa allora in campo, curiosamente, al fianco di Kim era titolare Juan Jesus.

Il tracollo del Napoli nel momento di maggior splendore

Dopo l’impresa di Torino il brutto pareggio con la Salernitana ed un altro pari, quello con l’Udinese il 4 maggio, acciuffato con una palla buttata in rete da Victor Osimhen di caparbietà e frustrazione per un’altra prestazione non ai livelli di quel campionato mostruoso. Un Napoli che aveva paura di vincere, come troppe volte era capitato nella sua storia, ma che non poteva fallire l’obiettivo grazie un vantaggio enorme acquisito in precedenza.

Con Osimhen lo stesso errore di Kim

Ecco, forse è proprio all’apice che si è rotto qualcosa che non si riesce ad aggiustare. Il post scudetto è stato sicuramente mal gestito, Aurelio De Laurentiis si è preso le proprie responsabilità, ma ad oggi il cambio passo non è avvenuto. Ci sono alcuni errori che sono stati ripetuti: se nella stagione scorsa, dopo la cessione di Kim, il Napoli si è presentato senza una valida alternativa, quest’anno ad una manciata di giorni dalla fine del calciomercato non è stata ancora risolta la faccenda Osimhen. Il giocatore vuole andare via, ma nel frattempo l’offerta giusta non è arrivata. Non è arrivato il suo sostituto, che sia Lukaku o qualcun altro. Victor si sta allenando a parte sin dal ritiro e da Castel Di Sangro non è tornato coi compagni, ma in taxi. A lui, per 900mila euro al mese, sta anche bene per adesso.

Zero gol in 180 minuti contro Modena e Verona

Il Napoli ha una rosa ampiamente in grado di segnare almeno un gol in 180 minuti, se gli avversari sono il Modena che gioca in Serie B ed il Verona che, sulla carta, è una delle più deboli della Serie A. Con tutta certezza, con gli uomini di adesso, si può fare meglio di una media punti da retrocessione. Come l’anno scorso ha insegnato che il Napoli non può essere allenato da chiunque, oggi vediamo che non basta il solo Conte per risolvere tutti i problemi con la bacchetta magica. E, per fortuna, il leccese non è uno che si nasconde o fatica a esprimere quello che pensa. Il tecnico lo ha detto, ribadito e sottoscritto che sul campo bisogna lavorare tanto, ma anche la società deve fare il suo. Mettendo a disposizione dell’allenatore calciatori forti, sì, ma soprattutto risolvendo quei problemi che c’entrano più con la testa che con il calcio giocato.

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