Calcio Napoli

De Rossi, il più NapoleTano dei romanisti: dalle parole contro De Santis a quel tatuaggio

Daniele De Rossi è stato esonerato dalla Roma. Una decisione sorprendente, arrivata all’inizio di una stagione complicata. È dunque già finita l’avventura di ‘Capitan Futuro’ sulla panchina della squadra del suo cuore.

De Rossi è sempre stato uno dei simboli della romanità, ma nonostante la storica rivalità con la piazza partenopea, ha rappresentato una voce fuori dal coro, esprimendo sempre il suo pensiero senza preoccuparsi di eventuali reazioni dei suoi tifosi.

De Rossi, il più NapoleTano dei romanisti: dalle parole contro De Santis a quel tatuaggio

Il caso più eclatante fu quando, ad inizio giugno 2014 con Ciro Esposito ancora in coma, si espresse così sugli ultras che avevano mostrato solidarietà a Daniele De Santis, il suo assassino:

“Brutta storia, anche se gli ultrà hanno i loro codici. Dico: c’è uno, ancora in ospedale, che lotta tra la vita e la morte e tu non lo rispetti? Ti fai subito giudice, ti schieri sulla pelle di un ragazzo intubato a letto? Sarebbe meglio prima verificare la ricostruzione dei fatti, aspettare che il ferito esca dalla rianimazione. E sono anche preoccupato per quello che potrà succedere nel prossimo Roma-Napoli e anche Roma-Fiorentina, per i rapporti non magnifici tra le due tifoserie”.

All’epoca dei fatti, De Rossi era ancora un giocatore, nel pieno della sua carriera. A differenza di Francesco Totti, che non si schierò mai contro ‘Gastone‘, complice un’amicizia con lui mai raccontata ma emersa da alcune fotografie che sono poi diventate pubbliche, Daniele decise così di dare un chiaro segnale contro la violenza.

Nel 2019, De Rossi scelse di chiudere la carriera al Boca Juniors, per provare l’emozione di giocare alla Bombonera come il suo idolo Diego Armando Maradona. I supporters Xeneizes soprannominarono il calciatore ‘Tano‘, nomignolo affibbiato spesso agli italiani che giungono in Argentina, e che deriva da ‘Napolitano’.

Ebbene, dopo qualche dubbio iniziale, Daniele si innamorò talmente tanto di quel soprannome, che decise di tatuarselo sul polpaccio, per portarlo sempre con sé. De Rossi, un Napoletano nato per sbaglio a Roma.