Calcio Napoli

Caressa sbotta: “Io impazzisco, come si fa a non dare rigore su Di Lorenzo?”

Il Calcio Napoli continua la sua corsa e con la vittoria contro il Monza gli uomini di Antonio Conte sono volati in solitaria in testa alla classifica. Momento d’oro per gli azzurri, i quali dopo aver perso la partita di Verona hanno inanellato solo vittorie e un pareggio a Torino contro la Juventus. Continuano però ad esserci episodi dubbi in sfavore del Napoli, dopo la “polemica Kvara”, con il calciatore martoriato in ogni modo in tutti i match. Durante la sfida di ieri la critica si è focalizzata sul rigore non concesso nel primo tempo a Giovanni Di Lorenzo.

Caressa contro gli arbitri italiani e il rigore negato in Napoli-Monza

Durante la trasmissione Sky Calcio Club, sulla decisione del direttore di gara si è scagliato anche il giornalista sportivo Fabio Caressa. Lo storico telecronista si è schierato contro la classe arbitrale per l’ennesimo rigore non dato agli azzurri. Tanti gli episodi di questo genere nell’ultimo periodo, ed in questo modo gli arbitri italiani perdono tanta credibilità e autorevolezza. La polemica è dura, ma totalmente condivisibile. In Serie A si continua a non scegliere una strada univoca e coerente su questi episodi.

Il pestone su Di Lorenzo sulla linea dell’area di rigore, è rigore, che significa è solo punta? Io impazzisco e allora fatemi impazzire. Che vuole dire che lo ha preso appena? Adesso dobbiamo metterci a contare con quanti tacchetti gli ha pestato il piede, se con sei o con sette? E se sono 4 non è rigore? Ma questo è rigore tutta la vita, di cosa stiamo ancora parlando. Preferirei evitare quest’anno e invece ci sono già delle avvisaglie. Abbiamo ricominciato: questo episodio non ha influito sul risultato, ma a noi piace parlare proprio quando non influiscono. Senza polemica, così si può andare sul tecnico. Quante volte v’hanno detto step on foot è fallo e calcio di rigore?”.

Classe 01, nato e cresciuto con la voglia di scrivere e raccontare lo sport. Dal 2020 in giro tra sale e tribune stampa con un carico di passione e di "garra charrua".