Calcio Napoli

Auriemma scatenato: “Via la scaramanzia. Il Napoli può vincere lo scudetto”

Nonostante siamo solamente alle prime giornate di campionato si respira un’aria totalmente diversa attorno al Calcio Napoli. Dopo la sconfitta all’esordio in campionato è arrivato un filotto di vittorie intervallato da un pareggio contro la Juventus. Il bottino ha portato i ragazzi di Conte al primo posto in solitaria e alcuni tifosi già iniziano a sognare. Di questo pensiero è anche Raffaele Auriemma che ai microfoni di SportMediaset ha superato lo “scoglio” scaramanzia e crede nel quarto scudetto azzurro.

Auriemma contro la scaramanzia, il Napoli è favorito allo scudetto

La stagione è ancora lunga ma Raffaele Auriemma è sempre più convinto di questo Napoli. Il talismano? È Antonio Conte. Il tecnico leccese riesce a dare garanzie che nessun altro può dare e il filotto di vittorie dopo la brutta sconfitta di Verona sono un esempio. Nonostante gli azzurri abbiano ancora tutti gli scontri diretti da giocare (escluso quello con la Juventus), per il telecronista non ci sarà storia in questo campionato, il Napoli è nettamente favorito:

“Via la scaramanzia. Cosa vuol dire essere scaramantici e quindi non va pronunciata la parola scudetto? Quest’anno il Napoli primo in classifica può vincerlo davvero, soprattutto per quello che ha dimostrato fino ad oggi. Le altre arrancano: l’Inter si accende e si spegne troppe volte, il Milan vive di fiammate, la Juventus è forte ma deve ancora costruirsi e formarsi per vincere il tricolore. Se ripenso all’anno scorso mi viene ancora la rabbia, perché il Napoli se allenato bene avrebbe potuto vincere un altro scudetto. Bisognava però prendere Conte, fortunatamente è stato preso quest’anno: bravo De Laurentiis ad affidargli tutto il progetto tecnico e bravo Conte che sta portando in alto il Napoli. L’unico vero talismano si chiama Antonio Conte!”.

Classe 01, nato e cresciuto con la voglia di scrivere e raccontare lo sport. Dal 2020 in giro tra sale e tribune stampa con un carico di passione e di "garra charrua".