Continuano ad uscire nuove notizie in merito alla difficile situazione legata ai Capi Ultras dell’Inter. Questa volta a farne le spese è stato un venditore ambulante di nome Antonio S., che lo scorso 16 febbraio 2022 in occasione di Inter-Liverpool sarebbe stato aggredito da due capi ultras dell’Inter e dalla fidanzata di uno di costoro. Il tutto è stato scoperto grazie alle intercettazioni telefoniche fatte sul caso legato ai “biglietti gratis”, un’inchiesta che giorno dopo giorno regala nuove testimonianze e situazioni. Infatti dopo il nome di Inzaghi, sono stati resi noti anche quelli di Calhanoglu e Barella. Anche loro per i ticket della finale di Champions League persa contro il Manchester City.
Sulla situazione gadgets venduti all’esterno dello stadio, l’ultras che operava era E. R., collegato anche egli al gruppo della Curva Nord. Il suo obiettivo era quello di cacciare gli “intrusi napoletani” dalle zone limitrofe dello stadio San Siro. Secondo quanto riportato da Il Mattino, in merito a questa situazione sono spuntate fuori nuove intercettazioni telefoniche. L’ultima versione è quella della fidanzata di uno dei capi ultras che, alla Digos, dichiarò che l’uomo a terra sanguinante si sentì male da solo e che lei non c’entrava nulla in quella storia.
Il venditore invece raccontò che fu aggredito per colpa della sua origine napoletana, continuata con minacce di morte e la distruzione del suo medicinale per curare gli attacchi d’asma di cui soffriva frequentemente. Nelle ultime conversazioni intercettate, si dà ragione al venditore che è stato prima minacciato e poi picchiato. Secondo il quotidiano, questa mossa agli ultras è fruttata quasi centoventimila euro da dividersi equamente nel giro di un anno. Sulla vicenda però ci sono ancora indagini in corso e queste intercettazioni saranno un nuovo punto di partenza.