Quella volta che Maradona sparì: a Lecce di nascosto per fare beneficenza a bimbi non vedenti

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Diego Armando Maradona è stato, è e sarà il calciatore più grande della storia del calcio. Un extraterrestre, una figura mistica che ha trainato popoli interi verso il suo credo fatto di carezze al pallone e grande umanità.

Quando Maradona andò a Lecce di nascosto per fare beneficenza e giocare con bimbi non vedenti

Un dio pagano messo alla gogna per debolezze terrene delle quali ha pagato le conseguenze in prima persona. Il fango che gli è stato scagliato addosso per decenni non ha mai colpito la sua immagine, oggi ancor più luminosa agli occhi di chi lo ama.

Coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, custodiscono gelosamente un ricordo, un episodio che lo riguarda. Anche a Lecce. Era la seconda metà degli anni ’80, gli smartphone non esistevano e sparire dalla circolazione per qualche ora era certamente più facile, anche per uno come Lui.

Da Milano a Palermo, lo cercava chiunque: “Che fine ha fatto Diego?“. “Sarà un’altra bravata delle sue”, pensavano le malelingue. E invece no. Diego era andato in Salento, di nascosto, senza cercare pubblicità.

Si recò in un istituto che accoglieva bambini non vedenti, cuccioli in difficoltà che provavano a fatica a trovare un proprio posto nel mondo. Diego la conosceva bene quella difficoltà, quell’inquietudine e quella tristezza. Andò a trascorrere una giornata con loro, giocò, strappo abbracci e sorrisi. Donò il suo amore, oltre che del denaro che li avrebbe aiutati nel futuro.

Questo era Diego, questo era Maradona. Un uomo dal cuore enorme. Immenso. Eterno.


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