Spalletti entra nella “Hall of Fame” del calcio italiano per lo scudetto vinto col Napoli

Luciano Spalletti entra ufficialmente nella "Hall of Fame" del calcio italiano grazie allo scudetto col Napoli. La premiazione


Un trionfo che mai nessuno dimenticherà, un’impresa impossibile diventata realtà a suon di calcio spettacolo. Il miracolo del Calcio Napoli di Luciano Spalletti è ancora vivo nella mente di tutti, addetti ai lavori compresi. Per il trionfo della stagione 2022/23, il tecnico di Certaldo è stato inserito nella “Hall of Fame” del calcio italiano e per questo avvenimento ci sarà una cerimonia a Coverciano in diretta tv, per premiare e elogiare uno dei migliori italiani della storia recente. Spalletti però non sarà l’unico premiato, insieme a lui altri tre nomi noti del calcio italiano e non solo.

Spalletti entra nella “Hall of Fame” del calcio italiano, il motivo è il trionfo col Napoli

A Coverciano è di nuovo tempo di leggende: lunedì 11 novembre, alle ore 18 si celebrerà la cerimonia annuale della “Hall of Fame del Calcio Italiano”, il riconoscimento che dal 2011 la FIGC assegna a calciatori, calciatrici, allenatori, arbitri e dirigenti che hanno scritto la storia del nostro calcio. All’Auditorium del Centro Tecnico Federale saranno assegnati i premi della XII edizione secondo i voti espressi dalla giuria di giornalisti sportivi coordinati da Matteo Marani, presidente della Fondazione Museo del Calcio. Sarà una serata colorata d’azzurro, il colore che unisce la carriera di 4 delle 6 stelle che entrano ufficialmente nella leggenda: azzurri di oggi, come il Ct Luciano Spalletti (categoria ‘Allenatore’) e di ieri, come il campione del mondo 2006 Daniele De Rossi (Calciatore italiano) e il vice campione mondiale nel 1970 Roberto Boninsegna (Veterano).

Come ogni anno, spazio anche d un campione straniero che ha dato lustro alla Serie A: la giuria ha scelto Andriy Shevchenko (calciatore straniero), Pallone d’oro 2004 e protagonista con il Milan degli anni Duemila. Con Sheva ci sarà anche chi decise di portarlo in rossonero: Ariedo Braida, direttore generale di quel Milan (dirigente).

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