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Brescianini si racconta: “Il Napoli non credeva in me. Non mi pento di aver scelto l’Atalanta”

Marco Brescianini racconta una delle trattative più complesse dell’ultima sessione di calciomercato. L’ex centrocampista del Frosinone era oramai pronto a firmare con il Calcio Napoli prima del blitz decisivo dell’Atalanta che l’ha strappato all’ultimo secondo dalle grinfie azzurre.

Il calciatore ai microfoni dell’Eco di Bergamo ha raccontato quei frenetici giorni, spiegando i motivi del ripensamento e cosa è riuscita a dare in più l’Atalanta rispetto al Napoli di Aurelio De Laurentiis e soci.

Brescianini si racconta, dal rifiuto al Napoli all’offerta convincente dell’Atalanta

“Non c’è un percorso unico nel calcio, ognuno deve trovare il proprio. Io sapevo che avevo bisogno di migliorare e crescere, quindi ho colto ogni occasione per tirare fuori il meglio di me, anche nei momenti più difficili. Con il Napoli eravamo davvero avanti, ero pronto alle visite mediche, ma poi l’Atalanta ha fatto un passo deciso. Mi hanno fatto capire quanto credessero in me, ed è stata una scelta naturale. Sono felicissimo di essere qui e convinto di aver preso la decisione migliore per la mia crescita. L’Atalanta è sempre stata nei miei pensieri. Ho sempre ammirato questa società per l’organizzazione e i traguardi raggiunti. È speciale essere vicino a casa”.

“Il mio ruolo migliore? Sono un centrocampista con caratteristiche offensive, ma qui non esistono ruoli fissi. Devi saper interpretare ciò che la squadra richiede in ogni momento. Mi trovo bene dal centrocampo in avanti, ma sono pronto a fare ciò che serve per il bene del gruppo. Credo sia un vantaggio, nel calcio moderno è fondamentale essere duttile e adattabile anche per assimilare meglio tutti i moduli che il mister prova. Giocare in più ruoli ti rende più utile alla squadra e aumenta le tue opportunità di scendere in campo”.

Classe 01, nato e cresciuto con la voglia di scrivere e raccontare lo sport. Dal 2020 in giro tra sale e tribune stampa con un carico di passione e di "garra charrua".