Antonio Conte ha cambiato 11 uomini su 11 ieri sera, nell’ottavo di Coppa Italia contro la Lazio. Una rotazione totale, manifestamente eccessiva, poiché era evidente che ai calciatori del Napoli mancassero l’automatismo delle giocate e la conoscenza perfetta degli spazi. Parlare tuttavia di riserve è estremamente riduttivo per la qualità media che i partenopei hanno schiarato dal primo minuto, e d’altra il valore di mercato delle formazioni titolari parla chiaro: 122 milioni il Napoli, 80 la Lazio.
Certo, i numeri non sono tutto nella vita come nel calcio ed il valore di mercato può non corrispondere ai valori in campo. La forbice però è così ampia ed evidente che la riflessione è d’obbligo. Andiamo a vedere prima, però, il costo di ogni singolo: abbiamo riportato la formazione titolare schierata da Conte e Baroni indicando, tra parentesi, il costo del cartellino secondo i dati riportati da Transfermarkt.
Napoli: Caprile (6); Zerbin (4), Marin (9), Jesus (2,5), Spinazzola (4); Folorunsho (8.5), Gilmour (18); Ngonge (12), Raspadori (20), Neres (28); Simeone (10). Lazio: Mandas (3); Lazzari (4), Patric (4), Gigot (5), Hysaj (2,5); Dele-Bashiru (4,5), Rovella (18); Tchaouna (8), Pedro (1), Zaccagni (20); Noslin (10).
Fatta eccezione per la punta centrale, con un pari tra Simeone e Noslin, il Napoli presenta una superiorità in valore di mercato in tutti i reparti. Solo in difesa la distanza è meno netta, con un 19,5 a 15,5 in favore degli azzurri. Proprio il reparto arretrato è quello che ha mostrato i segni di cedimento più palesi, mancando di dare quella solidità che, ritrovata quest’anno in campionato, ha cambiato volto ai partenopei. I limiti di Juan Jesus sono ben noti, così come le difficoltà di Marin che però non era oggettivamente nelle condizioni di poter rendere, considerato anche che è giovane ed è un nuovo innesto. Spinazzola non a proprio agio nel ruolo di terzino, essendo invece un quinto di centrocampo, così come Zerbin che non è un terzino.
Jack Raspadori è apparso totalmente fuori contesto, oltre che fuori posizione. Non è un caso che i giocatori che hanno offerto una prestazione almeno sufficiente siano stati Gilmour, Neres e Simeone, ossia coloro che hanno accumulato più minutaggio, al netto delle qualità tecniche e caratteriali che possiedono. Fatte queste considerazioni ognuno può trarre le proprie conclusioni: il calcio non è una scienza esatta.