Perché i tifosi del Napoli hanno il sacrosanto diritto di cestinare il cartonato di Kvara
Gen 17, 2025 - Stefano Esposito
Il cartonato di Kvaratskhelia gettato nella spazzatura è un diritto dei tifosi del Napoli
Negli ultimi giorni i tifosi del Napoli che hanno manifestato apertamente il proprio dissenso nei confronti della scelta di Kvaratskhelia di andarsene al PSG, sono stati oggetto di aspre critiche da parte dell’opinione pubblica e delle persone vicine al calciatore.
La stessa moglie del georgiano, Nitsa Tavadze, recentemente, aveva espresso con alcuni commenti (“Vergognatevi” il più clamoroso), il suo rancore nei confronti di chi non stava osannando e celebrando la grande stella, bensì stava mostrando tutta la propria delusione per una partenza improvvisa a metà di una stagione che ha (ancora) tutti i contorni per diventare leggendaria.
Ebbene, gli idignados dovranno perdonarmi, ma chi segue il calcio ha tutto il sacrosanto diritto di esternare i propri sentimenti. Chiaramente sempre in maniera pacifica, ci mancherebbe.
Cartonato Kvara nell’immondizia, i tifosi hanno tutto il diritto di farlo: perché
Per quanto riguarda i cartonati di Kvaratskhelia gettati nella spazzatura, nello specifico, è stato fatto anche un clamoroso errore nel giudizio: sì, perché verosimilmente quelle sagome appartenevano ad attività commerciali (viste le dimensioni) e non a privati.
Quel gesto può aver nascosto molteplici motivazioni di cui non si è a conoscenza, tra le quali certamente c’è quella più importante: da oggi ci sono centinaia di migliaia di gadget del numero 77 che non verranno più venduti, rappresentando un danno economico clamoroso per i bottegai di Napoli. Prima di affrettarsi nel giudizio, dunque, è preferibile riflettere.
Il gioco del calcio è diventato lo sport più seguito al mondo perché sul rettangolo di gioco chi va in campo trasforma la passione in sudore e sogni.
È stucchevole leggere addirittura i quotidiani nazionali arrovellarsi su un argomento che solo quando si parla di Napoli diventa di dominio pubblico. Nella storia sono innumerevoli i casi di calciatori che, andando via dal club di appartenenza, hanno lasciato dietro una scia di commenti amari da parte dei tifosi.
Quale supporter, del resto, potrebbe mai essere felice se il calciatore più forte della propria rosa scappasse via in una notte di metà gennaio, pubblicando un frettoloso video di saluti (ha stancato anche questo) e salendo sul primo volo per una terra lontana abbastanza da dirgli adieu?
E poi, cari signori dal dito indice alzato, Khvicha Kvaratskhelia è un professionista che in un anno andrà a guadagnare più del numero totale dei tifosi del Napoli (trasformato in euro) sparsi per il mondo.
Magari invece di scandalizzarci per un cartonato gettato nel bidone dell’immondizia, iniziamo a puntare il dito contro chi gestisce un sistema globale che consente ai giocatori di avere in banca più del Pil di un intero paese.
È davvero paradossale che, alla fine della giostra, la vittima sia Kvara ed i carnefici siano i tifosi del Napoli.
Loro hanno il sacrosanto diritto di esprimere il pacifico, goliardico, estroso, ingegnoso, politicamente scorretto dissenso, su tutte le questioni che reputano meritare un trattamento particolare, e sarà sempre così. Fatevene una ragione, indignados.
Viva la critica, il dissenso, la contestazione, la goliardia. Viva il sentimento.