Il settore giovanile, fonte inesauribile di nuovi fuoriclasse pronti ad emergere nel blasonato calcio europeo. Non sempre i vivai vengono valorizzati, soprattutto in Italia, eppure per fortuna, sono tante le squadre in Europa pronte ancora a puntare sulle giovani leve.
Secondo i dati del 2014,In Italia la squadra che investe di più nel settore giovanile è l’Inter, che ha destinato circa 36 milioni di euro negli ultimi 6 anni, con una media di 6 milioni di euro l’anno. Da sottolineare che l’investimento ha fornito al Club profitti per 72 milioni di euro e che l’ECA (European Club Association) considera le giovanili dell’Inter come le terze migliori d’Europa dopo quelle dell’Ajax e della Dinamo Zagabria.
Seguono poi, con poco meno di 5 milioni di euro all’anno, la Juve e il Milan. Tra le società più piccole spiccano il Catania (molto lavoro è stato svolto dall’ex direttore sportivo Pietro Lo Monaco, al pari, della costruzione del nuovo centro tecnico di Torre del Grifo) e il Genoa con 2 milioni di euro all’anno.
Da mettere in evidenza, in senso negativo, il Napoli che investe meno di 500 mila euro all’anno guadagnandosi l’ultima posizione di questa speciale classifica. Eppure 10 anni fa Aurelio De Laurentiis promise grandi cose…
Va detto subito che le cifre investite, soprattutto dai Top Club italiani, non distano tantissimo da quelli degli altri Club europei, ad esempio il Borussia Dortmund ha destinato poco più di 6 milioni di euro alle giovanili, mentre sono ancora lontanissime dai budget del Barcellona che investe più di 15 milioni di euro l’anno nella sua Cantera.
Altro dato importante è il fatto che la Serie A ha si limato di 6 mesi l’età media delle sue squadre portandola a 27,07 anni, ma è rimasta la più vecchia d’Europa fatta eccezione per il campionato cipriota (28,29 anni). Per fare un confronto impietoso più del 40% dei giocatori tesserati in Bundesliga è under23.
Quindi quando sentirete qualche “esperto di calcio” riempirsi la bocca parlando di giovani, investimenti nel vivaio e fatti simili, sappiate che non sta dicendo la verità perchè tutto quel che è oggettivo, i dati, gli danno torto. Il problema forse, non è nemmeno il fattore investimento, ma di qualità visto che in Italia abbiamo la cultura di utilizzare i giovani di casa come pedine di scambio o per far cassa senza mai essere considerati come parte integrante della prima squadra.
Voi, credete ancora nell’inserimento dei giovani italiani nella Serie A e in particolar modo, nella “scugnizzeria” di De Laurentiis?!