Al termine della semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Napoli e Lazio sui calciatori azzurri non piovono soltanto i fischi dei tifosi, ma anche e soprattutto le ire di un De Laurentiis indiavolato con i suoi. L’arbitro Orsato ha da poco decretato la fine della gara, che ha visto i biancocelesti imporsi per 1-0 (gol di Lulic) al San Paolo e che ha regalato alla squadra di Lotito il pass per la finale del 7 giugno con la Juventus, proprio all’Olimpico di Roma. Il patron azzurro, invece, “regala” al suo Napoli un ritiro punitivo a tempo indeterminato.
E’ lo stesso numero uno azzurro ad annunciarlo nel sottopancia dello stadio di Fuorigrotta, quando ai microfoni delle varie tv locali e nazionali tuona così: “Abbiamo fatto delle partite di uno squallore non da Napoli. Da oggi fino alla fine del campionato, se non si cambia rotta e non si è capaci di onorare la maglia che si veste, si va in ritiro. Mi auguro che tutto ciò serva per una svolta nell’orgoglio. Noi abbiamo un impegno con i tifosi azzurri che fanno bene ad essere scontenti. Meritano rispetto!”
Dopo la sfuriata iniziale, poi, il presidente spiega anche i motivi di questa decisione, che non sembra dettata dalla rabbia del momento, ma forse da qualche atteggiamento poco professionale notato in alcuni elementi della rosa, almeno stando alle sue parole: “La decisione è mia. Scambiamo il professionismo con un problema anagrafico. Anche io a 25 anni ho commesso peccati di gioventù, ma il mio lavoro si è sempre basato sulla disciplina. Napoli è una città rapace e piena di distrazioni, allora decido che fino alla fine del campionato, se non si è capaci di onorare la maglia che si veste, si va in ritiro. Poiché il ritiro è scomodo in una città come questa, mi auguro che tutto ciò serva come una sferzata nell’orgoglio, di chi di orgoglio tra l’altro ne ha”.
De Laurentiis, poi, tiene a spiegare che, ovviamente, la ferma decisione del ritiro non deriva semplicemente dalla sconfitta subita dalla Lazio, ma dal momento poco felice che il Napoli sta attraversando da un mese e mezzo a questa parte: “Probabilmente sto facendo pagare loro tutto l’amaro calice che ci hanno fatto bere nelle ultime 6-7 settimane. C’è bisogno di concentrazione, super allenamento, ma allenamento mentale, rispetto per i tifosi, per la società e per l’allenatore. Rispetto anche per loro stessi, è la prima cosa. I giocatori dormiranno a Castelvolturno fino a tempo indeterminato”.
Il patron azzurro, insomma, punisce tutti, ma assolve se stesso: “Credo di essere un imprenditore che non ha mai ritardato un pagamento in vita mia. Non ho mai fatto mancare nulla e in questi dieci anni ho investito 386 milioni solo per l’acquisto dei giocatori. Non permetto a nessuno di rimproverarmi. Io sono tranquillo, ma non esigo che chi lavora per me dia il massimo”.
Ecco il video delle dichiarazione del presidente del Napoli: