Mazzarri e Benitez, Benitez e Mazzarri. Quando le cose vanno male nel calcio, come nella vita, volgere lo sguardo indietro e rimpiangere il passato, ormai perduto per sempre, è un attimo. La differenza è che nel mondo del pallone non esistono adii irreversibili, ma solo arrivederci senza data di scadenza. Quello di Benitez sembra ormai sempre più prossimo. Uno scenario che potrebbe aprire al sorprendente ritorno del suo predecessore.
E’ quanto riportato dall’edizione odierna del Corriere della Sera, che tra i papabili per la panchina azzurra inserisce anche l’allenatore livornese. Il favorito in realtà pare sia comunque Luciano Spalletti, altro non fosse che per il suo pedegree internazionale e per il modulo a lui tanto caro, lo stesso dell’attuale tecnico spagnolo, il 4-2-3-1. Ciò permetterebbe al Napoli di mantenere un’ossatura di squadra molto simile a quella delle ultime due stagioni, fattore da non sottovalutare vista la magra economica derivante da una probabile mancata qualificazione in Champions League. Subito dietro ci sono Sinisa Mihajlovic e Vincenzo Montella, a metà tra la grinta che serve al Napoli e il bel gioco offerto dall’aeroplanino. Questi i nomi già conosciuti, ma il quotidiano milanese fa anche quelli di Mazzarri e di Cesare Prandelli che, dopo l’esperienza in Nazionale, potrebbe tornare a vestire nuovamente l’azzurro, ma quello napletano.
Chiaro che l’ipotesi del clamoroso ritorno del tecnico ex Inter sia quella più affascinante e più suggestiva, visti comunque gli ottimi risultati ottenuti nelle 4 stagioni passate dall’allenatore toscano all’ombra del Vesuvio. Chiaro anche che i tifosi napoletani sfoglino la margherita nel tentativo di capire chi tra Benitez e Mazzarri sia il migliore.
Mazzarri con il Napoli al primo anno in campionato ha ottenuto un 6° posto da subentrato (a Donadoni), poi un 3°, un 5° e un 2°. La squadra con lui si è qualificata due volte in Champions League e una in Europa League. Quest’ultima i “mazzarriani” l’hanno disputata per due stagioni, 2010-2011 e 2012-2013, in entrambi i casi uscendo ai sedicesimi di finale, rispettivamente contro Villareal e Viktoria Plzen. Meglio, invece, i risultati raggiunti dal Napoli nell’annata europea 2011-2012, quando gli azzurri in Champions League furono eliminati agli ottavi dal Chelsea di Di Matteo, poi consacratosi vincitore di quella edizione. E proprio il terzo anno di Mazzarri alla guida della compagine vesuviana ha portato in dote l’unico trofeo vinto dallo stesso tecnico, ovvero la Coppa Italia contro la Juve (2-0). Il bis in Supercoppa, sempre contro i bianconeri, infatti, non riuscì. Ma a Pechino il pessimo arbitraggio condizionò notevolmente il match.
La sua rivincita il Napoli se l’è presa proprio con Benitez, che il 22 dicembre a Doha è riuscito a sollevare proprio la Supercoppa Italiana e proprio ai danni della Juventus, sconfitta 8-7 dcr (2-2 nei tempi regolamentari). In realtà questo è stato il secondo titolo conquistato dal tecnico madrileno con la squadra partenopea. Infatti a maggio don Rafè aveva già conquistato la Coppa Italia contro la Fiorentina, battuta 3-1 all’Olimpico.
Due coppe in un anno e mezzo di Napoli, insomma, più il terzo posto dello scorso campionato. Nel percorso dello spagnolo ci sono, però, anche delle pecche. Sfortunata sicuramente l’eliminazione ai gironi della scorsa Champions League, quando con gli stessi 12 punti del Borussia Dortmund e dell’Arsenal, il Napoli fu retrocesso in Europa League, dove fu eliminato dal Porto agli ottavi. Indifendibile, invece, l’eliminazione subita dall’Atletico Bilbao ai preliminari di Champions di quest’anno, che ha portato i partenopei a dover partire dai gironi della meno prestigiosa vecchia Coppa Uefa. Proprio quest’ultima, tuttavia, sembra essere l’unica ancora di salvezza di Benitez, sesto in campionato e appena eliminato in semifinale di Coppa Italia dalla Lazio.
Difficile, comunque, valutare l’operato degli ultimi due allenatori azzurri solo sulla base dei numeri. Bisognerebbe, infatti, tener presente anche gli organici messi a disposizione da De Laurentiis e gli obiettivi stagionali. Indubbio che l’attuale rosa napoletana sia sicuramente migliore di quella fornita a Mazzarri. Indubbio che Benitez fa giocare meglio il Napoli e che valorizza molto di più l’intera parco giocatori rispetto a quei 13-14 usati e “abusati” dal suo predecessore. Forse, però, il mister livornese dai suoi è riuscito a tirare fuori il massimo, magari per quello spirito più camaleontico che è proprio della cultura calcistica italiana. La verità è che ci vorrebbe un compromesso: Mazzarri per il campionato, Benitez per le coppe.