Ventisei anni dopo quella famosa cavalcata vincente del 1989, il Napoli è ritorna a disputare la semifinale di una competizione europea, e in questi giorni, in molti hanno ricordato la vittoria della Coppa Uefa del 1989, sperando che i ragazzi di Benitez il prossimo 27 maggio possano bissare il successo di Maradona e compagni.
Di quella Coppa Uefa del 1989, i tifosi ricordano essenzialmente due gare: il famoso 3-0 a zero alla Juventus col gol di Renica al 119’ e la finale del 17 Maggio a Stoccarda, quando pareggiando 3-3 il Napoli si aggiudicò il primo trofeo continentale della sua storia. Ma c’è una partita che viene poche volte menzionata, ma è entrata di diritto nella storia del calcio Napoli. Nella coppa Uefa del 1989, la finale veniva disputata su gara di andata e ritorno e l’andata della finale Napoli-Stoccarda si disputò al San Paolo dinanzi a più di 82.000 spettatori.
La gara non fu particolarmente spettacolare, anzi dopo aver eliminato Juventus ai quarti e Bayern Monaco in semifinale, i tifosi azzurri si aspettavano di far un sol boccone del meno blasonato Stoccarda, ma cosi non fu. In quel 3 Maggio 1989 il Napoli per la prima volta scese in campo per una finale europea, in un San Paolo in piena fase di ristrutturazione per i mondiali di Italia 90. Per la cronaca, al 17’ del primo tempo lo Stoccarda andò in vantaggio con Gaudino, un ragazzo di chiare origini napoletane e figlio di immigrati che avevano tentato fortuna in Germania, che con un tiro dai trenta metri e con la complicità del portiere azzurro Giuliani, spense gli entusiasmi del pubblico del San Paolo.
Il popolo azzurro ritornò a rianimarsi al minuto 23 della ripresa, quando il Napoli realizzò il suo primo gol in una finale europea e a timbrare questo prestigioso traguardo ci pensò Diego Armando Maradona dal dischetto. Maradona fu bravo e furbo a conquistarsi un calcio di rigore che in realtà non doveva essere assegnato per un fallo di mano dello stesso Pibe de Oro: per come si stava mettendo la partita e per l’importanza della stessa, qualcuno pensò ad una seconda versione della Mano De Dios.
A tre minuti dalla fine della gara, Careca realizzò il definitivo 2-1, ma come si può vedere dalle immagini il bomber brasiliano invece di esultare, portò subito il pallone a centrocampo per provare a realizzare un’altra rete.
A fine gare fece molto scalpore l’intervista di Gaudino, l’autore del gol dello Stoccarda, che ai microfoni Rai non si espresse in un perfetto italiano, ma in un “maccheronico” napoletano, affermando che il 2-1 era visto come un risultato positivo dai tedeschi: “Il due a uno ci basta, in casa dobbiamo vincere uno a zero”. Un ragazzo di origine napoletane che stava rovinando la gioia ai suoi concittadini. Due settimane più tardi, il 17 Maggio 1989, il Napoli a Stoccarda vinse la Coppa Uefa pareggiando 3-3, ma in pratica chiudendo il match nei primi minuti della ripresa con momentaneo 3-1 di Careca.
Quel 3 Maggio 1989 resterà per sempre nella storia: prima finale europea per gli azzurri, primo gol in una finale europea e prima vittoria. Eppure, colpa di un regolamento che prevedeva la doppia finale di andate e ritorno, in pochi ricordano quella magica partita che al San Paolo fece gioire tutti i tifosi presenti.