La “cucina di recupero”, nasce dall’esigenza di ceti sociali minori, come ad esempio i contadini, di riciclare avanzi di cibo affinché nulla venisse buttato. Anticamente buttare via il cibo era cosa assai improbabile, basti pensare alla famosa “zuppa ‘e carnacotta“ ad esempio, e ancor di più era un peccato poi se il cibo in questione era il pane. Ogni modo utile per consumare e ridurre gli sprechi di cibo era ben accetto, e tra questi, immancabili sono le ricette del “pancotto”, che sembra essere addirittura un metodo tramandato dal Medioevo, un piatto che attraversa tutta l’Italia differenziandosi a seconda delle varie zone con tocchi regionali che hanno contribuito a personalizzare e rendere unica la bontà dei piatti.
La ricetta che maggiormente ci ha incuriositi, è originaria della Puglia, il “Pancotto con cime di rapa e fagioli”. Un piatto umile, semplice ma molto saporito, simbolo proprio di quello che un tempo era uno dei piatti dei contadini e che secondo alcune storie ritrovate sui libri (ma senza fondamenti certi), fu anche assaggiato da Giuseppe Garibaldi, nel convento di frati francescani a Lequile in Salento, dove si rifugiò a seguito di una riunione clandestina di cospiratori antiborbonici che ebbe luogo a San Cesario di Lecce.
Gli ingredienti sono pochi ed essenziali, il procedimento semplice e come per tutti i migliori piatti, la riuscita è assicurata solo se muniti di un ingrediente speciale: l’amore per la cucina.
-Ingredienti:
-Procedimento:
In una pentola con abbondante acqua, portare a bollore e poi calare le cime di rapa spezzettate grossolanamente, avendo cura di farle cuocere con il coperchio.
Intanto in una padella con un filo d’olio e i due spicchi d’aglio, far dorare il pane raffermo precedentemente tagliato a pezzetti (non troppo piccoli), dopo qualche minuto aggiungere i fagioli.
Scolare le cime di rapa ormai cotte e versare due mestoli della loro acqua di cottura nella padella, unirle ai fagioli e al pane e aggiustare di sale.
Lasciar cuocere ancora pochi minuti e quando l’acqua di cottura delle cime di rapa si sarà asciugata, il piatto sarà pronto per essere servito e trasportare i commensali in un vero e proprio viaggio gastronomico tra le mura pugliesi.