La buona tavola è qualcosa che inevitabilmente affascina un po’ tutti, anche quelli più scettici, gli appassionati di diete e gli amanti del peso forma, almeno una volta nella loro vita, seppur di nascosto, si sono inchinati alla meraviglia di un buon piatto cucinato a regola d’arte e con la mano del cuore.
Noi figli del Sud, per questi versi, siamo persone fortunate, discendiamo da generazioni di nonne, mamme, zie e così via, che ci hanno sempre abituato che il pranzo, la cena e gli spuntini vari, non sono pasti comuni, ma momenti unici di vero e puro godimenti.
Siamo noi quelli che preferiscono pane sale e olio invece che merendine confezionate, quelli che la Domenica fanno colazione con ‘o cuzzetiello ‘e pane azzupato dint’ ‘o rraù, siamo quelli a cui i genitori regalavano stoviglie giocattolo che costringevano così maschietti e femminucce, a mettere in scena un unico ed intramontabile gioco… ‘a cucinella.
Come potevamo crescere diversamente? Siamo stati abituati alla buona tavola quando eravamo ancora nel grembo materno ed è risaputo che “vizio ‘e natura, fino ‘a morte dura“, quindi perché dovremmo fingere di essere quello che non siamo?
Ripensando proprio a tutto questo, un ricordo ha invaso la memoria, un piatto semplice ma irresistibile tanto che solo al pensiero sembra di sentirne il profumo, uno di quei piatti che a Napoli è impossibile non nominare, l’indiscusso e intramontabile, di cosa stiamo parlando? Semplice, ‘o ruoto ô furno.
Quando si nomina ‘o ruoto ô furno, si fa riferimento come facilmente possiamo intuire, ad una pietanza cotta al forno in un ruoto. Si è soliti utilizzare per questa ricetta la carne di capretto, che accompagnata dalle patate mette insieme un matrimonio di sapori da far gioire chiunque. Anche ‘o ruoto ô furno, viene definito un piatto domenicale o addirittura dei giorni di festa, c’è infatti chi usa riproporlo anche il giorno di Pasqua, in alternativa all’agnello con i piselli.
Quando in casa si sparge la voce che la mamma ha preparato ‘o ruoto ô furno, un dilemma aleggia nell’aria ” ‘A vott ‘a pasta mammà dint’ o sugo?”. Vediamo cosa occorre per accontentare tutti lasciandoli leccare i baffi.
-Ingredienti per circa 4 persone:
- 500 g di spezzatino di capretto o costatelle
- 10 patate medie
- 1 cipolla
- Acqua q.b.
- Olio extravergine d’oliva q.b.
- Sale q.b.
- Pepe q.b.
*(Pomodorini rossi, se desiderate insaporire ulteriormente con un tocco di rosso la vostra ricetta)
-Procedimento:
Lavare accuratamente i pezzi di capretto e nel caso si tratti di spezzatino, suddividerlo in pezzi leggermente più piccoli.
In una teglia versare un filo d’olio e adagiare la carne. Lavare e sbucciare le patate e tagliarle a dadini (non troppo piccoli), successivamente lavarle ulteriormente e adagiarle nella teglia insieme alla carne.
Sbucciare e lavare la cipolla, tagliarla finemente cospargendo così la carne e le patate (nel caso si decidesse di utilizzare i pomodorini, lavarli e tagliarli a spicchi aggiungendoli alla carne e alle patate), aggiungere ancora un filo d’olio, aggiustare con sale e pepe e in ultimo aggiungere un paio di bicchieri d’acqua.
Lasciar cuocere in forno a 180 gradi per circa un’ora (il tempo è indicativo, ma la cottura dipende dalla grandezza dei pezzi di carne), controllando la cottura di tanto in tanto.
A cottura ultimata, circolerà in casa un meraviglioso profumo, e con il sugo ottenuto dalla cottura del capretto con le patate, sarà possibile condire la pasta a cui potrete aggiungere una manciata di formaggio grattugiato, portando così in tavola un pranzo completo ed estremamente saporito.