Il 19 Marzo è ancora lontano, ma in molti cominciano già a pregustare i dolci che fanno da padroni nella festa del papà: le leggendarie “zeppole di San Giuseppe”. La ricetta è una tradizione secolare della nostra cucina e, per questo, molti storceranno il naso al sentire in cosa consiste l’innovativo “Mastu Peppe”: il primo ibrido fra una zeppola e una marenna. Partiamo dal presupposto che la ricetta nasce dall’incontro di due chef particolarmente creativi: il primo, Venerando Valastro, già noto per aver mischiato i nostri sapori classici alla tradizione dei barbecue americani; il secondo, Marco Infante, uno dei massimi esperti della nostra cucina, noto per moltissime rivisitazioni estremamente innovative dei nostri piatti.
In cosa consiste, insomma, questo “Mastu Peppe”? Una zeppola, stesso impasto della versione dolce che tanto conosciamo, che, invece di essere farcita con crema e amarene, viene riempita con hamburger di salsiccia di nero casertano e friarielli. Un’accostamento fra dolce e salato che richiama molto i “bagels”, piatto tipico ebraico formato da un panino dolce farcito di ingredienti salati. Il nome, a detta di Valastro, deriverebbe da un suo vecchio amico carpentiere chiamato, appunto, mastu Peppe. Accoppiata vincente o profanazione di una ricetta antica? Per ora il piatto rientrerà nel menu dei corsi alla Toffini Academy, di cui uno sarà dedicato proprio ai panini impossibili.