Quella delle chiacchiere, è un’altra tradizione culinaria tipicamente carnevalesca. Ma, forse, non tutti conoscono tale delizia sotto questo nome; ne esistono, infatti, varianti locali e regionali: a Genova si parla di bugie che -per una strana coincidenza- nel significato letterale non si allontanano poi tanto dalle chiacchiere; a Bologna si definiscono frappole; e ancora, in Sardegna sono, invece, considerate delle maraviglias. Ma, senza alcun dubbio, il termine chiacchiera è quello più utilizzato, non solo in tutto il sud Italia, ma anche in alcune località del centro-nord, come nella città di Milano.
Le chiacchiere non sono affatto un dolce dalle origini recenti. Le sue radici affondano già nell’Antica Roma dove, col nome di frictilia, veniva realizzato un impasto di farina ed uova, successivamente modellato in striscette, dai bordi ben seghettati, immerse nello strutto per il passaggio finale: la frittura. Allora, questa leccornia, poteva essere gustata in un preciso periodo dell’anno, l’inverno (con ogni probabilità il cibo fritto poteva aiutare l’uomo a scaldarsi); oggi, nello stessa stagione, si assapora la bontà di questo dolce in occasione del carnevale. Ad ogni modo, in entrambi i casi, le dosi prodotte erano -e sono- in gran quantità, tale da durare per tutto il periodo della quaresima.
Dell’antica ricetta romana qualcosa, però, è cambiato: infatti, oggi difficilmente si frigge nello strutto; si preferisce utilizzare l’olio di semi di mais; addirittura esiste una ricetta che esclude la frittura –per la gioia dei salutisti– dalla preparazione delle chiacchiere, sostituendola con la cottura al forno. In realtà, le chiacchiere al forno sono sconsigliate sia perché di poco meno caloriche rispetto alla loro versione fritta (effettivamente non molto pesante), sia perché il sapore non è proprio quello autentico: trattandosi di una prelibatezza da gustare solo durante una ricorrenza, quella del carnevale, ci si può concedere una piccola pausa dalle diete post-natalizie, e godersi una bella chiacchiera fritta, senza alcun senso di colpa.
Le chiacchiere possono essere consumate -senza esagerazione- sia da sole, sia accompagnate da altri ingredienti che ne possano esaltare il gusto: zucchero a velo (basta semplicemente frullare del normale zucchero e ricoprirne le chiacchiere), cioccolato (lasciate sciogliere a bagnomaria del cioccolato, possibilmente fondente, e una volta tiepido immergete le chiacchiere nel composto, o se lo preferite, potete spargere quest’ultimo direttamente sui dolcetti, con l’uso di un cucchiaio; infine, attendete che la cioccolata si asciughi ed aderisca completamente), miele o, infine, possono essere servite insieme ad altri delizie tipicamente carnevalesche come il sanguinaccio.
A breve, le due ricette per la preparazione di chiacchiere fritte e chiacchiere al forno.