Ancor prima di entrare a far parte della schiera degli giudici di Masterchef, Antonio Cannavacciuolo aveva dichiarato di voler portare in tv la tradizione culinaria del Sud e proprio nel corso di una delle ultime puntate del noto talent show il pluristellato chef ha esaltato l’eccellenza gastronomica della sua Napoli.
Durante la settima puntata del celebre programma il cuoco Giorgio Locatelli ha ripercorso la storia della tartare, un piatto a base di carne cruda, spiegando: “Lo sai perché si chiama tartare? La leggenda vuole che i tartari siccome erano nomadi e non avevano tempo per cucinare mettevano la carne sotto la sella del cavallo. La carne essiccata si ammorbidiva poi la tagliavano e facevano questa mistura”.
Di qui la risposta di Cannavacciuolo che ha evidenziato l’eccellenza della città partenopea anche nella preparazione di questo piatto: “Tu devi capire una cosa: tutto il mondo crea e Napoli perfeziona”. Locatelli ha ironizzato e la questione si è trasformata in una gag tra giudici: “Ecco che cambia anche il nome, non si chiama più la tartare ma ‘a tartar”.
Del resto, ancor prima di iniziare l’esperienza di Masterchef, lo chef di Vico Equense aveva annunciato: “Vivo da vent’anni in Piemonte ma parlo ancora napoletano e mi sento un uomo del Sud. Porterò napoletanità, sole ed allegria”.