Edoardo Bennato è nato a Bagnoli, quartiere di Napoli, il 23 luglio del 1946. Eclettico cantautore e musicista ha sempre cercato l’innovazione e la stravaganza nelle sue opere, senza, però, mai dimenticare le tradizioni della sua terra e i valori del passato. Fratello di Eugenio Bennato, Edoardo si è sempre distinto da lui per i modelli di ispirazione: mentre Eugenio scavava a pieno dalla musica popolare, riadattandola e rimodernandola, Edoardo veniva illuminato dai grandi del rock che negli anni ’60 spopolavano in tutto il globo, ma allo stesso tempo traeva spunti da artisti napoletani come Renato Carosone e Peppino di Capri.
Così l’artista decise di dare un significato a quella musica nuova che veniva dall’occidente, di legarla indissolubilmente a tradizioni e sentimenti nostrani per un’opera unica. Nel 1977 uscì “Burattino senza fili” il disco che assicurò il successo e l’ascesa di Edoardo Bennato: nell’opera la musica rock si mischiava a testi tratti dalla favola “Pinocchio”, di Collodi. Canzoni che persino dei bambini potevano ascoltare, ma che nascondevano grandi insegnamenti come la denuncia dell’ipocrisia degli adulti, l’importanza della semplicità, delle piccole cose, della sincerità e dell’innocenza di un bambino. Ideali ripresi anche nel disco sulla favola di Peter Pan, recentemente trasformato in un musical, in cui viene incentivato il pensare sopra le righe, diversamente da quanto fa la gente reputata “per bene” o “ragionevole”, per capire il vero senso delle cose.
Fra i suoi primati Bennato fu il primo cantante italiano ad esibirsi, il 19 luglio 1980 allo stadio di San Siro, riempiendolo con oltre sessantamila persone, e primo italiano a suonare l’armonica a bocca. Infatti, sfruttò la sua abilità con l’armonica esibendosi come un vero e proprio “uomo orchestra”, suonando contemporaneamente chitarra, armonica, tamburelli, kazoo e altre percussioni. Una peculiarità che gli da l’aria e la magia dell’ “artista di strada” che ha sempre voluto rappresentare. Nulla, del resto, potrebbe rappresentare al meglio un artista così eccezionale, quanto le sue stesse parole nella canzone “Rinnegato” del ’73:“Eugenio dice che io sono un rinnegato perché ho rotto tutti i ponti col passato: guardare avanti, sì, ma a una condizione, che tieni sempre conto della tradizione!”