La leggenda di San Martino: il gesto che portò l’estate in un freddo autunno
Nov 11, 2016 - Domenico Ascione
L’11 novembre, il giorno dedicato a San Martino, è ricco di tradizioni popolari ed usanze. Viene definito “Estate di San Martino” perché, anche se in autunno inoltrato, le temperature sono più miti del solito ed il clima incredibilmente sereno, insomma giornate ideali per gustare buon vino e castagne calde senza dover patire per forza la rigidità delle stagioni fredde. Il noto detto “estate di san Martino, quando ogni mosto diventa vino” rende bene l’idea di questa atmosfera godereccia.
Qualcuno parla di semplici coincidenze o movimenti climatici, ma per i credenti questa pausa dall’autunno deriverebbe dal primo miracolo del santo, la leggenda che l’ha reso oggi protettore dei pellegrini e di tutti i viaggiatori. Nato a Tours nel 317 d.C., Martino era il figlio di un ufficiale romano di stanza in Gallia, l’attuale Francia, e non era mai stato educato alla nascente e contestata religione cristiana. Tuttavia, un giorno d’autunno, uscendo a cavallo dalla città di Amiens il giovane incontrò un mendicante vestito solo con pochi stracci.
Martino si fermò per aiutarlo, ma si rese conto di non avere nemmeno un soldo con sé. Faceva freddo e pioveva, così il giovane romano prese la decisione di estrarre la spada e dividere a metà il suo caldo e costoso mantello di lana per condividerlo col povero infreddolito e tremante. Però quel gesto di generosità era pressoché inutile, poiché in tal modo avrebbero avuto freddo entrambi, così le nubi si diradarono immediatamente, la pioggia smise di battere e un caldissimo sole estivo riscaldò tutto. Si racconta che proprio dopo questo incredibile avvenimento Martino decise di battezzarsi e dedicarsi alla vita religiosa.