S.Nicola: il Santo che regala dolcetti ai bambini buoni e carbone ai cattivi
Dic 06, 2016 - Francesca Raspavolo
Il 6 dicembre in Italia si festeggia San Nicola vescovo di Myra, il santo che, proprio come la Befana, dal III secolo dopo Cristo porta in regalo dolcetti ai bambini buoni e carbone a quelli cattivi. San Nicola è il santo protettore dei pescatori e dei marinai ma anche dei farmacisti, dei profumieri, degli avvocati, degli studenti e delle vittime degli errori giudiziari. L’usanza di anticipare i doni di Natale al 6 dicembre è legata alla tradizione che vuole San Nicola patrono anche dei bambini poveri e delle ragazze da marito.
Secondo i racconti, San Nicola non era ancora vescovo quando, per le vie del suo paese, notò tre bambini poveri e affamati e decise di aiutarli portando loro tre mele rosse. Durante la notte i frutti si trasformarono in oro e i piccoli ebbero una vita lunga, ricca e felice.
Un’altra storia antica racconta di come S. Nicola resuscitò tre bambini morti in circostanze tragiche: i piccoli furono uccisi da un macellaio che li fece a pezzi per venderne le carni. Da allora il vescovo di Myra è entrato nel mito religioso come protettore dei bambini.
Una terza allegoria del santo mostra San Nicola nella notte del 6 dicembre intento a raccogliere grano, frutta e verdura: il vescovo caricò di provviste una nave dalle vele blu, bussò alle porte delle case di tutti i bambini poveri del paese e donò loro un sacco con il cibo.
Da allora ogni anno i bambini scrivono una letterina a S. Nicola, simile a quella che inviano a Babbo Natale, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre e la lasciano sul tavolo della cucina. Durante la notte San Nicola arriva nelle case, porta i regali e li lascia fuori alla porta o davanti al caminetto: dolcetti e leccornie per i bambini buoni, carbone per i cattivi.