Non dimentichiamo Enrico Caruso, arriva l’incredibile annuncio della Famiglia pubblicato sul sito PositanoNews.it : «Intitolate una strada importante al nostro avo Enrico Caruso. E realizzate il tanto annunciato Museo Caruso». È questo l’appello dei discendenti del grande tenore napoletano e di Guido D’Onofrio, collezionista, amico e cultore di Caruso, rivolto alla città di Napoli. «Certo c’è una stradina a Napoli, vicolo Enrico Caruso. Ma ha solo sei, dico sei numeri civici», spiega Federico Caruso che esprime rammarico per come è stata gestita dalle amministrazioni partenopee, in questi anni, la memoria del celebre tenore. «Lasciamo perdere Napoli e alcuni suoi amministratori – spiega – In passato fui interpellato per organizzare un evento che sarebbe stato propedeutico alla costituzione del Museo Caruso. Noi avremmo messo a disposizione cimeli provenienti dall’Italia e dall’America.
Ebbene, individuata da parte degli amministratori una società che avrebbe gestito il tutto, stanziati i fondi, fatti arrivare i cimeli dall’America, realizzata la serata presso la Sala Gemito, i 30 milioni pagati dal Comune a questa società rimasero tutti nelle mani del suo titolare. Nessuno fu mai pagato nè rimborsato». «Per fortuna i miei parenti americani recuperarono in tempo i cimeli e li rimandarono in America – aggiunge – In questi ultimi tempi ci sono state molte testimonianze. Alcune apprezzabili, come la fiction di Rai 1.
Altre pretestuose, come il ‘Premio Caruso’ che si tiene ogni anno a Sorrento e intitolato così solo per sfruttare il suo nome – aggiunge ancora – Ma con la lirica, con Enrico, non hanno nessuna attinenza. Devo però ringraziare comunque Sorrento per la strada intitola a Caruso. Devo ringraziare Paolo Esposito per il museo-ristorante Caruso e per gli eventi che crea in sua memoria. Devo ringraziare la famiglia Fiorentino, proprietaria dell’albergo ‘Excelsior Vittoria’ per quanto fanno».