Esistono parole nella lingua napoletana talmente radicate nella nostra quotidianità da sostituirsi completamente alla controparte italiana. Il termine “mesale”, ad esempio, è utilizzato molto più frequentemente dell’italiano “tovaglia”, al punto che molti non sospettano nemmeno che si tratti di una parola presente unicamente nel vocabolario napoletano. Non c’è bisogno di spiegare cosa significhi: tutti l’utilizziamo per apparecchiare la tavola.
Riguardo l’etimologia, tutti gli studi sul termine sono concordi a farlo derivare dal latino “mensa”, che tradotto significa letteralmente “tavolo da pranzo”. “Mensale”, poi divenuto “mesale” in napoletano, sarebbe quindi qualcosa di “relativo al tavolo da pranzo”. Ancora una volta, quindi, abbiamo la prova di come la nostra lingua abbia conservato termini millenari.
Tuttavia, secondo alcuni studiosi il passaggio da “mensa” a “mesale” non sarebbe stato immediato, ma sarebbe stato prima mediato dalla lingua spagnola. Infatti gli iberici hanno ereditato direttamente il termine latino chiamando il tavolo da pranzo “mesa”: è quindi probabile che il termine “mesale” sia nato nel corso della loro dominazione, così come tante altre parole che usiamo quotidianamente a Napoli.
Infine, come ricorda anche Napolinlove, bisogna far notare che in provincia di Caserta il tavolo viene chiamato anche “mesa”, tutt’oggi. Non è chiaro se questo derivi sempre dalla dominazione spagnola o se i casertani abbiano tramandato direttamente il termine dal latino.