“Jammo, jammo, ‘ncoppa jammo ja’…”: storia della canzone Funiculì Funiculà
Mar 28, 2015 - Valentina Coppola
“Jammo, jammo,
‘ncoppa jammo ja’…
Funiculí – funiculá,
funiculí – funiculá…
‘Ncoppa jammo ja’,
funiculí – funiculá….”
Funiculì Funiculà: un’esplosione di note e musica, dai toni inevitabilmente coinvolgenti, caratterizzano quest’allegra ed energica canzone famosissima in tutto il mondo, considerata fondamentale per la nascita della canzone napoletana moderna. Da Castellammare, città partenopea in cui nel 1880 fu stilato il testo da parte dei due autori, curiosamente un giornalista, Giuseppe Turco ed un musicista, Luigi Denza, fu divulgata in tutta Europa. Riscontrò nell’immediato un successo senza eguali: Casa Ricordi, una delle più antiche case editrici, da cui fu edita, nell’arco di un anno riuscì a venderne ben un milione di copie. Un risultato eccezionale.
Fu adottata come vero e proprio sponsor per promuovere la prima funicolare del Vesuvio, costruita nel 1879 ed inaugurata nel 1880. La scelta si rivelò del tutto vincente e di successo: fu un vero e proprio trampolino di lancio, che favorì sorprendentemente l’incremento del numero di turisti, sia stranieri che napoletani, entusiasti di avere a propria disposizione un innovativo mezzo di transito. Fino ad allora infatti la zona si poteva raggiungere solo a piedi, dopo un lungo, faticoso e tortuoso percorso. Le meraviglie del Vesuvio erano dunque “accessibili” a tutti, senza fatica, che permetteva non solo di godersi il panorama ma che suscitava l’insolita ma bella sensazione di sentirsi letteralmente sospesi ad alta quota, magari anche in dolce compagnia!, accompagnate dalle note :“Ncoppa jammo ja’, funiculí – funiculá… Nèh jammo: da la terra a la montagna, no passo nc’è… No passo nc’è… Se vede Francia, Pròceta, la Spagna… e io veco a te!”.
Venne cantata per la prima volta in assoluto il 6 giugno del 1880 ma solo grazie al concorso “La canzone di Piedigrotta” ebbe un successo immediato ed inaspettato. Era conosciuta anche con il titolo Canzone napoletana, resa sottoforma orchestrale da Nikolaj Rimskij-Korsakov. Richard Strauss la inserì nel movimento finale del poema sinfonico “Dall’Italia”. Tra i tanti musicisti e cantanti che si sono cimentati nell’interpretazione della canzone, ricordiamo quella di Roberto Murolo.
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=2tT4jno-UnI[/youtube]
Fonte
Tarantelluccia.it
Portanapoli.com