Ogni Regione ha i propri dialetti che variano di luogo in luogo. A seconda della comunità si ascolteranno cadenze differenti, parole derivanti da latinismi, popolazioni confinanti e dalle dominazioni spagnole, francesi, austriache e non solo. Differenze significative si possono riscontrare già tra le lingue parlate all’interno della Campania, tra la Lingua Napoletana e il dialetto della provincia di Avellino. In molte parole irpine, infatti, le vocali finali tendono a essere pronunciate, non vi è differenza tra gli articoli maschili e quelli femminili e una delle differenze principali è nell’uso della “o” al posto della “u” partenopea. Se i dialetti saranno differenti, differiranno ovviamente anche i proverbi. O almeno le parole contenute in essi. In particolare vi sono numerosi detti che provengono dalla zona di Bagnoli Irpino, comune che fa parte della storica Regione del Sannio. Il centro storico, risalente al XVI secolo, è chiamato Giudeca. Il borgo medievale è di origine ebraica poiché furono ebrei i primi coloni che crearono un insediamento consistente in questo luogo. Ha caratteristiche architettoniche spagnole e sorge intorno al vecchio castello Longobardo del VII secolo, del quale si possono ammirare ancora i ruderi.
È proprio tra questi resti storici che, nei tempi passati, nacque il detto “quanno ‘a gallina scacatea, è signo ca ha fatto ll’uovo”, letteralmente “quando la gallina starnazza vuol dire che ha fatto l’uovo”. La forma arcaica recita invece: “Quannu la addìna scacatéa è ffattu l’uovu”. Il termine “scacatéa” indica proprio il verso che le galline fanno dopo che hanno scodellato, “cacàtu” in dialetto irpino, l’uovo. Ma che cosa vuol dire questo proverbio? Si usa generalmente per indicare che chi si scusa reiteratamente, o in maniera sottomessa, lo fa poiché è colpevole e ha compiuto un’azione che non doveva commettere. Solitamente questa frase è utilizzata quando si concretizza una situazione spiacevole come conseguenza dell’atto commesso proprio da colui che è il primo a segnalarla creando trambusto tra i conoscenti. Così come la gallina schiamazza appena fa l’uovo per segnalare il suo sforzo, colui che compie un atto sbagliato richiama l’attenzione su di sé. Unica differenza: dalla gallina ci si aspetta quella azione, attesa e considerata positiva, mentre dalla persona che dà l’allarme, per così dire, non ci si aspetterebbe l’azione negativa che ha commesso.