Il connubio tra Napoli e il teatro è indissolubile, così come anche quello tra il capoluogo campano e la musica. Ma forse a qualcuno può sfuggire il legame che la città partenopea ha da sempre avuto anche con il cinema. Non vogliamo ricordare solamente che Napoli è stata utilizzata come scenografia naturale di numerosi film grazie ai suoi vicoli, panorami e scugnizzi, ma vogliamo rammentare anche che la nostra polis è stata sede di una delle case cinematografiche più importanti del Bel Paese.
I fratelli Lumière avevano presentato da poco, al Salon Indien di Boulevard des Capucines a Parigi, la loro prima proiezione. Il cinema si chiamava ancora cinematografo e la Belle Époque iniziava il suo declino. È in questo periodo storico che il napoletano Gustavo Lombardo, non ancora ventenne, decise di intraprendere la strada imprenditoriale. Nel 1904 rinunciò alla professione di avvocato, allontanandosi per sempre dalle aule di tribunale, e fondò la “Monopolio”, società di noleggio di pellicole cinematografiche di grandi case come la Gaumont, la Vitagraph e altre. Nel 1918 il giovane napoletano rilevò alcuni stabilimenti della Polifilms, situati al Vomero, iniziando così a girare numerose pellicole e dando vita alla “Lombardo Film”. In questi edifici produsse più di cinquanta film che ebbero un grande successo grazie anche alla romana Giselda Lombardi, in arte Leda Gys, una delle attrici più richieste del cinema muto. Non passò molto tempo prima che l’affinità lavorativa tra i due diventasse anche sentimentale e così Gustavo sposò Giselda nel 1919. Dopo la Prima Guerra Mondiale Lombardo decise di trasferire il proprio lavoro nella Capitale fondando nel 1928 la “Titanus”. Successivamente investì nella comicità di un conterraneo: Antonio de Curtis, detto Totò. L’esordio avvenne in “Fermo con le mani”, per la regia di Gero Zambuto, e da quel momento in poi Totò divenne uno degli artisti più apprezzati del panorama italiano.
Agli inizi degli anni Cinquanta, la direzione della Titanus passò da Gustavo al figlio Goffredo. È con quest’ultimo che la casa cinematografica spiccò il volo producendo film popolari a basso costo ma amati dal pubblico. “Pane, amore e fantasia”, “Poveri ma belli”, “Alvaro piuttosto Corsaro”, “Totò lascia o raddoppia”, sono solo alcuni dei successi che consentirono a Lombardo di investire nel cinema d’autore. Oltre, infatti, ai lavori di registi affermati come Federico Fellini e Franco Rossi, la Titanus investì anche su nuovi esponenti del panorama cinematografico come Giuseppe Tornatore. E così come il padre, anche Goffredo fece una grande scoperta artistica puntando i riflettori su Sofia Scicolone, diciottenne bellissima che sarà conosciuta in tutto il mondo come Sophia Loren. Intanto produzioni di successo come “Le quattro giornate di Napoli” di Nanni Loy, “Sodoma e Gomorra” di Robert Aldrich e “Il Gattopardo” di Luchino Visconti contribuirono a fare entrare la Titanus nella storia. Oggi è il figlio di Goffredo, Guido Lombardo, a guidare l’azienda di famiglia. Tutto sembra essere cambiato, il cinema, le scenografie, gli attori, eppure, dopo cento anni, Napoli grazie ai Lombardo continua ad avere un ruolo da protagonista nel firmamento cinematografico.
Fonti: Romualdo Marrone, “Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Napoli”, Roma, Newton Compton Editori, 2015
Alessandro Gilleri, Pier Paolo Bisleri, “Lo spettacolo va in scena”, Milano, FrancoAngeli, 2014
Vittoria Ferrandino, Maria Rosaria Napolitano, “Storia d’impresa e imprese storiche”, Milano, FrancoAngeli, 2014