La maledizione della Gaiola, l’isola maledetta di Posillipo


La Gaiola è una delle isole minori di Napoli e si trova proprio di fronte Posillipo nel cuore del “Parco sommerso di Gaiola”, un’area marina protetta che si estende su una superficie di 41,6 ettari dal pittoresco borgo di Marechiaro sino alla splendida Baia di Trentaremi.

Il suo nome deriva dal latino ‘cavea’ (piccola grotta) che, in napoletano, si è trasformata in ‘caviola‘, ma in tempi remoti, era nota come “Euplea” ossia come protettrice della navigazione e sicuro rifugio, per questo vi fu eretto un piccolo tempio. La Gaiola però è nota per numerose leggende funeste, infatti si racconta che agli inizi del XIX secolo era abitata da un eremita soprannominato dalle genti locali “Lo Stregone”, che viveva dell’elemosina dei pescatori del luogo.

Fino a quel periodo accanto all’isola della Gaiola si poteva vedere un edificio romano quasi del tutto sommerso chiamato la Scuola di Virgilio. Secondo alcune leggende medievali qui il poeta-mago insegnava arti magiche, creando pozioni ed eseguendo riti magici e furono proprio questi ad inquinare lo specchio d’acqua intorno all’isola con un potente maleficio su tutti coloro che vi sostavano per molto tempo.

L’isola della Gaiola è un posto affascinante ma anche un po’ sinistro che i napoletani considerano jellato per la maledizione che le aleggia intorno. Molte persone che hanno abitato sull’isola o soggiornato anche solo per poco tempo hanno avuto disgrazie familiari oppure sono caduti in rovina, tra questi ricordiamo Giovanni Agnelli che acquistò la villa (Agnelli è famoso anche per aver subito numerosi lutti in famiglia) e la tenne pochi anni per poi rivenderla a Paul Getty, magnate del petrolio, nel 1968. Nel 1973 la ‘ndrangheta rapì il figlio e dopo l’amputazione di un orecchio del ragazzo, la famiglia Getty pagò un riscatto di 17 milioni di dollari per riabbracciarlo.

La Gaiola e tutta l’area attorno è un posto di incantevole bellezza dove i costoni rocciosi di tufo giallo napoletano sono scavati e modellati dal vento e dal mare con scorci e paesaggi mozzafiato. La zona è caratterizzata da grotte e fondali ricchi di reperti archeologici romani, resti di ville marittime e peschiere visibili tutt’oggi.


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