Il 29 giugno parte la terza tappa del progetto “Egitto-Pompei”, il quale ha ripercorso il filo artistico e storico che ha legato diverse culture, le cui contaminazioni hanno preso forma in arredi e rappresentazioni artistiche; il nuovo percorso espositivo, che avrà sede nel Museo Archeologico di Napoli, prenderà il nome di “Egitto – Napoli. Dall’Oriente”, all’interno del quale saranno narrati gli influssi orientali che si fecero spazio nella cultura romana.
Sarà così allestita una delle sale del secondo piano dell’edificio partenopeo e inaugurata per l’occasione, in prosecuzione degli spazi dedicati alle decorazioni e agli arredi del Tempio di Iside a Pompei; la sala sarà dedicata alle testimonianze del culto isiaco in Campania e al contatto delle altre religioni orientali con la cultura occidentale.
Numerose le testimonianze di tale correlazione e del legame culturale ed artistico tra i due mondi, come per esempio le coppie di ossidiana (provenienti da Stabia), gli affreschi con scene di cerimonie isiache (provenienti dalla Palestra di Ercolano), la nicchia isiaca dai Praedia di Giulia Felice (fino ad oggi nei depositi del museo) e le raffigurazioni di Attis, Cibele, Sabazio e di Mitra (queste ultime ritratte su un bassorilievo proveniente da Capri); Infine, i riferimenti al giudaismo, documentati da alcune iscrizioni funerarie mai presentate prima.
Finora il progetto Egitto – Pompei, nato dalla collaborazione tra il Museo Egizio, la Soprintendenza Pompei e il Museo Archeologico di Napoli, ha visto due tappe realizzate: la prima al Museo Egizio, avviata il 5 marzo, sull’arte faraonica e quella greco – romana e la seconda, il 16 aprile, che vide a Pompei l’esposizione delle sette monumentali statue con testa di leone della dea Sekhmet e la statua seduta del faraone Tutmosi III che per la prima volta uscirono dalle sale della collezione permanente del Museo Egizio.