Antichi mestieri di Napoli: ‘o mellunaro, che improvvisava cabaret di piazza
Lug 31, 2016 - Andrea Chiara Grillo
Il palcoscenico della Napoli dell’800 è stato per lungo tempo animato da venditori ambulanti bizzarri e stravaganti in grado di attirare l’attenzione di una platea sempre più vasta di acquirenti grazie alla forte inventiva e ad una parlantina vivace e folkloristica.
Un mestiere simbolo della tradizione popolare partenopea è ‘o mellunaro ovvero il venditore di angurie e meloni che girovagava per le vie della città con un carretto, trainato da un cavallo o da un asino, sul quale venivano esposte delle fette del frutto in questione riposte su pezzi di ghiaccio.
I prodotti erano rispettivamente ripartiti tra mellune ‘e acqua, la classica anguria, mellune ‘e pane, i meloni bianchi, e di capuanèlle, i meloni dalla scorza verdognola e raggrinzita conservati in un reticolo di paglia, appesi ai balconi e consumati durante il periodo natalizio.
Inoltre i “mellunari” più esuberanti erano soliti improvvisare un cabaret di piazza: per invogliare l’acquisto della loro mercanzia si cimentavano in vere e proprie aste al ribasso o, attraverso l’assaggio del frutto, da staccare direttamente dalla punta del coltellaccio, garantivano ai clienti la qualità e la bontà del prodotto.
Anche le grida di richiamo non mancavano di originalità:
“Teneno ‘o fuoco d’ ‘o Vesuvio ‘ dinto”
“’Nce sta ‘o diavolo ‘a dinto: vih, che fuoco ‘e ll’inferno”
“Jammo, nu sordo: mange, vive e te lave ‘a faccia”
“Tante d’ ‘o russe, ca pare ca s’è apicciato ‘o ciuccio cu tutta ‘a carretta, oh anema d’ ‘o ffuoco”
“Chiammate ‘o carro d”e pumpiere”
La figura del mellunaro per quanto sia stata in parte soppiantata, continua ad essere presente, tra le strade e i vicoli di Napoli donando alla città quel tocca che la rende unica e la caratterizza come la “Napoli dai mille colori”.
Attualmente il carretto, con il susseguirsi dei secoli, è stato sostituito da grandi camion fermi agli angoli delle vie o nei punti strategici delle strade cittadine.
Concludendo è possibile affermare che ad ogni epoca corrisponde una differente modalità di vendita, ciò che di sicuro non cambia è la voglia di una fetta fresca d’anguria o di melone da gustare nel pieno dell’estate.