Lo sapevate che a Napoli fu fondata la prima accademia scientifica d’Europa? Si tratta dell’Accademia dei Segreti, detta anche Accademia secretorum naturae; nacque a Napoli intorno al 1560 ad opera di Giovanni Battista della Porta. Quest’ultimo fu uomo di grande cultura, studioso di medicina, matematica, astrologia, alchimia e botanica oltre che di demonologia, chiromanzia, crittografia, magnetismo, architettura, ottica e meccanica, ma allo stesso tempo fu un personaggio eclettico che ci ha lasciato tantissimi scritti di cosmologia, geologia, ottica e altro.
Fondò l’Accademia insieme a Girolamo Ruscelli e proprio il Ruscelli ci ha lasciato un’opera, “Secreti nuovi di maravigliosa virtù”, nel cui proemio ci parla di questa accademia dei “secreti” che si ritiene, con molta probabilità, essere quell’accademia fondata dal Della Porta nel XVI secolo.
L’opera ha un’importanza storica-documentaria perché testimonia l’esistenza di un’accademia che nel pieno Cinquecento napoletano riunì l’élite napoletana. Il Ruscelli ci dice che dell’Accademia facevano parte 27 accademici tra cui: 3 signori e capi, 24 Compagni. C’erano anche i Ministri e Serventi. L’accademia, quindi, era frequentata da persone che avevano studiato lettere e filosofia, sottolineando quindi il clima di grande fervore intellettuale che si respirava al suo interno, inoltre ogni membro doveva investire una somma iniziale di novemila scudi; c’era però chi non poteva permettersi quella somma e allora veniva aiutato dagli altri membri. Si parla di persone che avevano moglie e figli, altri che non ne potevano avere. Cita un Principe, che con molta probabilità si tratta del principe di Salerno Ferrante Sanseverino, che donava all’accademia circa 1000 scudi ogni anno.
Ognuno poi dormiva in casa propria e solo il primo giorno di ogni mese si riunivano tutti insieme di mattina a “desinare”, con la presenza anche del Principe a cui narravano e mostravano l’attività del mese precedente.
Il Ruscelli ci dice che lo scopo principale dell’Accademia era quella di “studiare e imparare noi stessi”, ovvero studiavano la filosofia naturale, l’anatomia delle cose, la medicina, dunque i fenomeni naturali; inoltre l’obiettivo primo era di far beneficio al mondo trasformando in certezze e notizie vere “tanti utilissimi e importantissimi secreti d’ogni sorte e per ogni qualità di persona, così ricca e povera, dotta e indotta, maschio e femmina, giovani o vecchi che essi siano”.
Girolamo Ruscelli ci dà anche indicazioni sulla sede dell’Accademia, che loro chiamavano “Filosofia”. Il Principe, loro benefattore, aveva donato uno spazio in una delle migliori zone di Napoli. All’inizio l’Accademia era segreta perché, dice il Ruscelli, non volevano essere disturbati e non volevano che qualcuno impedisse il loro lavoro, quindi nessuno poteva nominare l’accademia a qualcuno se non prima che si fosse consultato con l’intera compagnia e per questo facevano un giuramento; ogni medico della città conosceva l’accademia, ma vi accedeva sempre accompagnato da un loro membro e prestando sempre quel giuramento.
Dalla descrizione e da diversi graffiti trovati all’interno di alcune grotte in Salita Due Porte all’Arenella, si ritiene che lì fosse il laboratorio, ma non abbiamo certezze a riguardo.
L’Accademia però ebbe vita breve perché entrò nel mirino dell’Inquisizione Napoletana per il sospetto che si occupasse dell’occulto e così venne chiusa nel 1579. Anche se l’Accademia ebbe vita breve diede un grande impulso alla nascita poi di accademie a scopo scientifico come la famosa Accademia dei Lincei con Galileo Galilei.
Fonti:
– Enciclopedia Treccani
– www.nobili-napoletani.it
– http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/arte_e_cultura
– www.napoliunderground.it
– Girolamo Ruscelli, “Proemio ai Secreti nuovi di maravigliosa virtu”, (Vinegia 1567)