I luoghi di Napoli. La sirena Partenope fondatrice della città
Feb 19, 2014 - Marina Piccola Cerrotta
Per la rubrica I Luoghi di Napoli: la storia della fondazione della città e la sirena Partenope.
È una storia fatta di miti e leggende, quella della fondazione di Neapolis. La città partenopea, uno dei golfi più belli del mondo, si tuffa nel mare, lì dove tutto è cominciato. Napoli, perla del Mediterraneo.
Omero narra che Ulisse, viaggiatore astuto ma estremamente curioso, fosse cosciente della pericolosità delle sirene, ambigue creature dalla forma ornitomorfa, che attraevano i navigatori con il loro angelico e lusinghiero canto, per poi ucciderli ferocemente. Fu così che il protagonista dell’Odissea, al passaggio nella loro terra, un’isola a largo delle coste della penisola sorrentina, dotò il suo equipaggio di tappi di cera, ma si fece legare senza protezione alcuna all’ albero della nave, ordinando di non essere lasciato andare per nessun motivo, neanche qualora lo avesse implorato.
Accadde così che la sirena Partenope, distrutta dal rifiuto dell’eroe greco, si uccise gettandosi in mare. Il suo corpo senza vita fu ritrovato e raccolto pietosamente dagli antichi abitanti di Napoli sull’isolotto di Megaride, dove per tutti noi, oggi, sorge il famoso Castel dell’Ovo.
È un importantissimo dato antropologico che, pur a distanza di secoli, gli abitanti di Napoli continuino a chiamarsi “partenopei”. Il momento della fondazione, infatti, nel mondo antico, ha le caratteristiche di un vero e proprio rituale: un sacrificio, una morte, un’alterità che crea un taglio netto col passato, in favore di una rinascita, della venuta di una nuova era.
Non è un caso che, al tempo della Controriforma, a Napoli si sia sentita la necessità di una “ri-fondazione” della città, di un riscatto dalle sue origini pagane e che la scelta sia ricaduta sulla figura e sulle azioni di Santa Patrizia. Anch’ella, al pari di Partenope, arrivò dal mare, nella figura della vergine straniera venuta da Costantinopoli. Fondò, proprio sull’isolotto di Megaride, dove morì, la prima comunità cristiana di Napoli, che il mito fa risalire tra il IV o il VII secolo.
Il mito, la leggenda, la tradizione orale della storia di Napoli, si riflettono tutt’oggi nel nostro vivere quotidiano. Se consideriamo Capri come la terra delle sirene, in quanto isola a largo delle coste di Sorrento, con occhio devoto e amante della nostra storia, possiamo percepirne la particolare forma come corpo di donna, con il capo corrispondente al monte Tiberio, e i fianchi in prossimità di monte Solaro. Stessa sorte spetta anche al paesaggio del golfo di Napoli, che raffigurerebbe la sirena adagiata dalla testa ai piedi, da Capodimonte sino a Capo Posillipo.