Il “Guanto Caleno” è un dolce tipico dell’Agro Caleno, nello specifico di Calvi Risorta (CE), la cittadina dell’ Antica Cales. Si tratta di un dolce a forma di ciambella, di un giallo intenso, fatto di una morbida e soffice pasta lievitata, la cui ricetta è antichissima e tramandata per lo più oralmente.
Le origini di questa prelibatezza sono databili al 1776, allorquando la Cappella Patrizia costruita e donata al popolo di Zuni, attuale frazione di Calvi Risorta, dal Barone Luigi Zona e dal fratello Muzio, protomedico alla corte di Carlo III di Borbone in Spagna, fu riconosciuta ufficialmente Chiesa di San Nicola a Zuni dal Re Ferdinando di Borbone. La tradizione locale narra che in quella occasione, nel corso dei festeggiamenti, una signora del posto, avvolta nella propria mano la pasta per dolci a forma di listarelle esclamò: “Me pare propriu nu ‘uanto” (Mi sembra proprio un guanto). Da allora questo dolce (detto anche “Zunese”, proprio dal nome della frazione Zuni) divenne un proprio e vero simbolo di Calvi, fino a diventare, all’inizio del 900′, un dolce foriero di abbondanza e di prosperità, immancabile in ricorrenze come feste patronali, battesimi, cresime o nozze, anche se nell’immaginario collettivo locale il “Guanto Caleno” è associato al periodo del Carnevale, quando non può mancare sulla tavola delle famiglie di Calvi Risorta.
Questa specialità ha alcune peculiarità che ne fanno un “unicum” nel tempo della globalizzazione: la sua produzione segue un rito ben preciso dalla sua nascita, che è rimasto praticamente intatto a dispetto del passare del tempo; necessita per la sua realizzazione di uno strumento ad hoc detto “guantaruolo”, un particolare attrezzo a rotella dentata, appositamente realizzato da artigiani locali; il “guanto caleno”, inoltre, non è oggetto di vendita nelle pasticcerie e nei forni locali ma viene venduto solo occasionalmente per finanziare le feste patronali o altre iniziative a favore della comunità calena.
