Tra pochi giorni ospiterò, per uno scambio culturale, una ragazza della ex- Jugoslavia, precisamente croata. Tra le varie bellezze della nostra terra che ho intenzione di farle visitare, c’è senz’altro Pompei. Cercando in internet notizie circa questo meraviglioso sito archeologico, sono incappata in un video che riguarda non proprio Pompei, ma qualcosa che ha strettamente a che fare con esso:
Nel video succitato, la direttrice del Museo, Valeria Sampaolo, afferma che, essendo questo il più grande museo dell’Italia meridionale, raccolse anche materiali dalle altre parti del Regno, oltre che dalla Campania, e per questo nei suoi depositi (3 piani di sotterranei e uno di sottotetto) è custodita una quantità tre volte superiore a quanto è esposto. Ebbene, nei 3 piani sotterranei è conservato materiale lapideo, mentre nei sottotetti sono custoditi migliaia di oggetti della vita quotidiana di Pompei: si tratta, quindi, di un vero e proprio museo nel Museo. Questo Museo nascosto comprende busti, bronzi e tanto altro ancora; affreschi (l’intera collezione ne conta circa 1500 ma ne sono esposti ‘solo’300, in circa 10 sale); sculture in marmo e in bronzo, di grandi e piccole dimensioni (ad es., il gruppo equestre del cosiddetto Caligola del quale qui è conservato il cavallo, “mentre il cavaliere attende di essere portato giù dai sottotetti”, afferma ironicamente la direttrice del Museo).
Al momento i visitatori vedono solo una parte dei beni del Museo: è aperto circa il 50% delle Sale e molte collezioni attendono di essere riesposte, in particolare quelle pompeiane, la collezione della Magna Grecia, e quella dedicata alla topografia della Campania antica.
Per fortuna, il pubblico può ammirare sculture a dir poco sorprendenti, meravigliose, come l’Ercole Farnese (la colossale statua che decorava le terme di Caracalla); il cosiddetto Doriforo, ritrovato nella palestra sannitica di Pompei (che è una delle copie complete del capolavoro di Policleto); l’Afrodite Callipigia, che, nonostante i numerosi restauri, colpisce ancora per la sua seducente bellezza; infine, certamente unico è il Memento Mori, il mosaico che sintetizza la caducità della vita e ricorda che la Morte equipara tutti.
Mentre il numero attuale dei visitatori è di circa 300.000 l’anno, è stato calcolato che la potenzialità di questo museo arriverebbe a 1.200.000 visitatori: «Per arrivare a questo e quindi portarlo al numero di visite che meritano le sue collezioni -perché obiettivamente nessun altro museo potrà ospitare una collezione di affreschi come questa o di sculture romane come quella Farnese- bisognerà lavorare non soltanto al riallestimento delle Sale, ma al miglioramento dell’offerta al pubblico.».
“Se oggi l’Italia vuole ripartire, può e deve farlo da Pompei e dalle molte Pompei sparse per il Paese”.
Io, che, ingenuamente, cercavo in internet una sorta di guida per illustrare al meglio alla mia ospite la magia di Pompei, ora mi sento un po’ amareggiata nello scoprire, ancora una volta, come tanta ricchezza non venga valorizzata. E lo so, è una frase fatta, ma come lo spiego, io, ad una ragazza che viene da un Paese che ha subito la guerra, e che ha saputo rinascere dalla sue stesse ceneri, che invece da noi Pompei crolla senza bisogno di guerre, e che i nostri cari politici affermano che con la cultura non si mangia?
Un’ulteriore conferma di ciò giunge ancora da questo video: infatti, capolavori come i grandi quadri della basilica di Ercolano , con Teseo e i giovani ateniesi, o Eracle e Telefo, sono stati (guarda un po’!!!) esposti di recente all’estero, ma a Napoli sono ancora collocati nelle casse dentro le quali hanno viaggiato!
Ah, giusto! sognando dietro i capolavori mostrati nel video, avevo per un attimo dimenticato di vivere in Italia!!!