Frattamaggiore: fu il più importante centro di produzione della Canapa
Set 15, 2017 - Andrea Chiara Grillo
Non tutti sanno che il comune di Frattamaggiore, chiamato in gergo dai suoi abitanti Fratta, dall’età medievale sino alla seconda guerra mondiale è stato un importante centro canapiero.
La storia di quest’attività manifatturiera, che ha reso celebre il suo popolo dandogli allo stesso tempo occupazione, ha inizio intorno l’anno mille e si basava principalmente sulla fabbricazione dei cordami in canapa ad uso delle navi. Lo sviluppo di quest’industria fu anche favorito dalla qualità del terreno e dalla vicinanza del fiume Clanio.
Erano principalmente le donne operaie, definite canapine, ad occuparsi dell’arte tessile, mentre la produzione ed il commercio coinvolgeva un gran numero di artigiani differenti, come ad esempio gli addetti alla rifinitura oppure quelli impegnati con il trasporto della canapa.
Nel medioevo però, l’industria della canapa rimase ristretta nei confini locali a causa dei corpose tasse che i governati imposero sulle merci che attraversano i confini della città. Invece a partire dal 1802, la famiglia dei Borbone cercò di incoraggiare lo sviluppo industriale attraverso la diffusione di provvedimenti in favore della filatura della canapa e del lino.
Tuttavia il picco di vendite si ebbe solo dopo l’Unità d’Italia quando il commercio fu liberalizzato e l’industria di Frattamaggiore esportò i suoi prodotti in Francia, in Spagna, in Germania, in Belgio, in Olanda, in Ungheria, in Grecia, in Portogallo, in Polonia, in Svezia, in Norvegia, in America del Sud e in Svizzera. Anche lo sviluppo dei trasporti favorì il commercio: nel 1860 fu completata la linea Napoli – Roma, nel 1865 la linea ferroviaria Napoli – Caserta e durante il periodo fascista fu realizzata la linea Napoli – Roma (via Formia).
Nel 1898 per abbattere i costi ed avvalersi di una produzione locale, nacque il primo stabilimento industriale, quello che in futuro sarà riconosciuto come il Linificio e Canapificio Nazionale Società Anonima, attualmente conosciuto con il nome di LI.CA.NA.
Tra la fine dell’800 e alla fine degli anni Venti, la lavorazione della canapa a Frattamaggiore visse il suo periodo d’oro, fu considerata come la miglior canapa al mondo e i tanti opifici che sorsero contribuirono all’incremento dell’occupazione.
L’imprevisto però era dietro l’angolo, la grande depressione del 1929 coinvolse anche il settore canapiero di Frattamaggiore, costringendo molte imprese locali alla chiusura. Per ovviare alla contrazione economia, alla povertà e alla disoccupazione, lo Stato, nel 1935, istituì il Consorzio Nazionale Produttori per la difesa della canapicultura, che però, invece di aiutare e sostenere la coltivazione della canapa, finì per danneggiarla, provocando gradatamente un calo della produzione.
Fu stimato che, nel 1938, vi erano a Frattamaggiore, 54 aziende nel settore canapiero che davano occupazione diretta a 1600 persone. Tra le ditte leader in quel periodo vi era quella di Giovanni Capasso che dominava i mercati italiani ed esteri. A portar alto il nome della famiglia Capasso tutt’oggi, vi è l’I.F.I.S, una tra le aziende del settore più importanti del Mezzogiorno con sede fisica a Marcianise e con sede legale a Frattamaggiore. Tante inoltre le aziende, di media e piccola dimensione che continuano a lavorare in questo settore, unitamente alle associazioni cittadine e agli eventi promossi dal Comune per tener viva questa lavorazione che si tramanda da oltre un millennio.
Fonte:
– Pezzullo P., L’economia di Frattamaggiore nel XX secolo
– frattamaggiore.asmenet.it