Le erbe di San Giovanni: usate contro il malocchio e per curare malattie
Giu 23, 2017 - Claudia Ausilio
La notte di San Giovanni è il periodo più propizio per la raccolta delle erbe officinali. Nella notte tra il 23 e il 24 giugno, si bruciano quelle vecchie nei falò che ardono nelle campagne e si raccolgono le nuove, bagnate dalla rugiada e intrise di un nuovo potere.
Il mazzetto che verrà preparato per l’occasione porta benessere e prosperità all’interno della casa. In antichità non sempre si ricorreva, come facciamo noi oggi, alle cure mediche e alla farmacia così le nostre nonne raccoglievano le varie erbe che servivano non solo contro le negatività ma anche per curare malattie e piccole ferite del corpo e dell’anima.
Un’usanza molto diffusa era quella della raccolta delle erbe di San Giovanni: infatti si credeva che in questa notte e bagnate di rugiada acquisissero funzioni farmacologiche: “la rugiada di San Giovanni guarisce tutti i mali“, recitava un vecchio proverbio.
Ma quali sono queste erbe e quali le loro proprietà?
– Artemisia: è la cosiddetta “erba della salute” (dal greco), pianta aromatica e tipicamente femminile in quanto regolatrice del ciclo mestruale. Plinio nella sua Naturalis Historia la cita come pianta – amuleto contro la fatica, secondo gli antichi proteggeva dalla peste e guariva l’epilessia. Inoltre proteggeva dal malocchio.
– Iperico: detto “erba di San Giovanni”, perché anticamente chi si trovava in strada la notte della vigilia si proteggeva dalle streghe infilandoselo sotto la camicia. Il suo legame col Battista sarebbe testimoniato dai petali che macchiano di rosso le dita con un succo detto “sangue di San Giovanni”. L’estratto calma il sistema nervoso ed è utile nei casi di depressione. Viene utilizzato per cicatrizzare scottature e piaghe e nel Medioevo veniva usato per curare le ferite da spada.
– Lavanda: riposta a mazzetti nei cassetti e negli armadi, proteggeva la biancheria e anche tutta la famiglia. Era considerata anche un talismano contro le streghe, infatti, nella notte di San Giovanni veniva riposta sulle porte della casa. Le sue proprietà sono calmanti, diuretiche e antisettiche.
– Ruta: c’è un detto napoletano che chiarisce le virtù di questa erba. “‘A Ruta ogni male stuta“, dalle sue innumerevoli proprietà curative. Inoltre, data la sua forma a croce era considerata uno “scacciadiavoli” e nel Medioevo veniva utilizzata nei rituali di esorcismo. Inoltre dato il suo odore pungente veniva utilizzata per tenere lontano dalla casa vipere e insetti.
– Erica Scozzese o Brugo: i rami erano un tempo utilizzati per fabbricare le scope. Le leggende celtiche associano spesso l’erica alle Fate, che la prediligono come giaciglio e vietano di dormirci sopra per non incorrere in un rapimento fatato. Le foglie servono ad aromatizzare tisane e birra.
– Verbena: secondo la tradizione popolare se raccolta a mezzanotte della vigilia di San Giovanni protegge contro i fulmini. Anticamente era utilizzata per purificarsi e per preparare pozioni d’amore.
– Aglio: in molte famiglie napoletane ancora oggi è tradizione comprare l’aglio nuovo nel giorno di San Giovanni. Si credeva potesse proteggere da vampiri, streghe e fattucchiere. Inoltre l’aglio è un potente antibiotico e curava da parassiti intestinali e da tosse.
– Salvia: si usava contro i raffreddori e la febbre. Ha enormi doti antibatteriche e asettiche e veniva utilizzata anche contro gli incubi notturni.
– Rosmarino: è un vero toccasana, fa bene a tutto e veniva utilizzato per preparare l’acqua di San Giovanni. Purifica la casa dalle negatività e veniva usato dagli studenti per superare gli esami.
FONTI
ontanomagico.altervista.org
ogliosud.it