Esiste una leggenda metropolitana, una tragica storia alla Romeo e Giulietta ambientata a Napoli, dove Milena la protagonista morì lasciando per sempre il suo amato.
Secondigliano in antico era uno dei casali più importanti di Napoli, noto dalle fonti come «Casale Regio di Secondigliano» titolo che assumerà tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600. Tra campagne salubri, chiese di culto, botteghe e trattorie, la zona incarnava il ritratto del benessere e della prosperità. Proprio in questo contesto è ambientata la storia di Milena, il fantasma di San Lorenzo.
Corso Secondigliano, civico 148, inizi del Novecento. Qui abitava Milena che a 26 anni fu data in moglie ad un uomo di nome Cosimo. Un matrimonio combinato, fatto di interessi di natura economica. La prima notte di nozze si rivelò tragica per i due sposi: Milena, ancora scossa dall’evento per sottrarsi ai doveri coniugali e da un uomo che non voleva si gettò dal balcone, il suo corpo cadde nel cortile giacendo in una pozza di sangue. Era la notte del 10 agosto, una serata torrida.
Si racconta che la giovane amasse un altro ragazzo forse non ben voluto dalla sua famiglia e che ella abbia preferito la morte alla lontananza dal suo amato. D’allora ogni notte di San Lorenzo il fantasma di Milena appare nella palazzina, oggi diventata condominio, vestita in abito da sposa. Si sporge dalla balaustra e si lancia nel vuoto emettendo un grido gelido: il suo vestito candido si gonfia al vento e i capelli fluttuano nel vuoto. La sagoma poi si rialza e scompare nel nulla. Alcuni giurano, invece, di aver visto una figura bianca di donna volteggiare nel cielo la notte del 10 agosto.
Una drammatica storia, di una sposa infelice che ogni anno ripete l’atroce gesto per espiare il suo peccato, un amore negato ed impossibile.