Totò, Peppino e la…malafemmina: 10 curiosità che non sapevi sul film


Il 24 agosto del 1903 nasceva il grande Peppino De Filippo. “Totò, Peppino e la…malafemmina” è uno dei suoi lavori comici più importanti, diretto da Camillo Mastrocinque nel 1956.

LA TRAMA

Totò e suo fratello Peppino vivono nelle campagne di Napoli, sono proprietari terrieri. Il figlio della loro sorella vedova, Gianni, si innamora durante gli studi di Marisa, prima ballerina di avanspettacolo. Per amore, il giovane decide di seguirla a Milano, all’insaputa del resto della famiglia. La giovane figlia del padrone di casa napoletano di Gianni, Giulietta, segretamente infatuatasi dello studente, per ripicca spedisce una lettera a Lucia, informandola della fuga del figlio.

I tre fratelli, così, decidono di raggiungere Milano. Raggiunta Milano, si mettono alla ricerca di Gianni, per convincerlo a tornare a Napoli, e convincere Marisa a lasciarlo. Lucia però si accorge della sincerità del loro amore e i due alla fine convolano a nozze.

CURIOSITA’

1 – Nella famosa scena della lettera, Peppino scrive sull’ultima riga del foglio quasi metà del testo, perché ci era arrivato troppo presto durante le riprese , e quindi e’ costretto a scrivere sempre sullo stesso punto;

2 – I fratelli Caponi tirano sempre un sasso alla finestra di Mezzacapa, lo fanno anche quando accompagnano il nipote al treno, facendo un bel buco tondo nel vetro, Quando tornano ne tirano un altro ma il precedente buco e’ completamente diverso.

3 – Quando Totò e Peppino vanno da Dorian Gray in camerino a parlarle del nipote, questa è chiaramente doppiata da due diverse persone, infatti il timbro della sua voce cambia palesemente. Il momento in cui cambia e’ quando lei li riconosce e dice loro (approssimativamente) “Tu devi essere zio Antonio! E tu zio Peppino!”.

4 – La scena dell’arrivo alla stazione di Milano è doppiata, si nota dal labiale di Totò;

5 – Nella prima scena dove appare Teddy Reno, quando scende le scale con le valigie, si sente che ha una voce diversa da quella che avrà per tutto il resto del film e probabilmente si tratta della vera voce di Teddy Reno;

6 – Una scena del film è ambientata a piazza Municipio, ma in realtà è stata girata in uno studio di posa. Da cosa si capisce? Dal cielo sullo sfondo: nonostante abbiano dato l’illusione di una giornata di brezza (le frange dell’ombrellone di un bar si muovono, effetto ottenuto probabilmente con un ventilatore nascosto), l’unica nuvola che si vede sullo sfondo è perfettamente immobile.

7 – A inizio film Totò deve restituire 40.000 Lire a Peppino. Di nascosto prende il denaro dai risparmi del fratello, 30.000 Lire li tiene in mano e gli altri 10.000 li mette nella tasca destra della giacca. Nella scena successva, quando li restituisce al fratello, questi si accorge che sono solo 30.000. A questo punto, Totò restituisce anche la banconota mancante ma anziché prenderla dalla tasca destra la tira fuori dalla tasca interna della giacca.

8 – “Noio volevam savuar…Noi vogliamo sapere: per andare dove dobbiamo andare per dove dobbiamo andare”? Questa scena e’ stata ripetuta 5 volte perché il vigile, Franco Rimoldi, rideva ogni volta e le riprese si dovevano interrompere.

9 – La famosa lettera di Toto’ e Peppino: Toto’ detta e Peppino scrive anche quasi accavallando le righe a fondo pagina e addirittura mettendo il foglio di sbieco. Quando però la lettera viene consegnata e letta dalla destinataria si nota che il foglio a fondo pagina è senza accavallamenti e scritture di sbieco.

10 – Durante la scena della lettera le ombre di oggetti e persone variano da inquadratura ad inquadratura, sono multiple, e in direzione opposta alla luce che proviene dalla finestra.

Fonti: napolipiù.com; leggilo.net


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