Claudio, napoletano che vuole diventare scrittore: “Così realizzerò il mio sogno”
Ott 12, 2017 - Nunzio Zeccato
Ci sono giovani che sognano di diventare calciatori altri invece medici, avvocati o esponenti di altre professioni. Ci sono altri invece che sognano di regalare emozioni e vogliono farlo attraverso la scrittura e per questo “da grandi” vogliono fare gli scrittori.
Quella che vi raccontiamo oggi è la storia di Claudio Morgese, un giovane napoletano che sogna di rendere pubblico il suo romanzo e sceglie di farlo grazie al progetto di crowdfunding, un nuovo modo per realizzare il proprio sogno. Abbiamo incontrato Claudio e gli abbiamo chiesto un po’ di cose in merito al suo sogno e al progetto per realizzarlo.
Claudio ci parli del suo progetto di crowdfunding?
Bookabook è una casa editrice che propone, appunto, il crowdfunding: nel mio caso (pare che adesso le regole siano leggermente cambiate) al raggiungimento di 150 pre-ordini (in questo preciso istante siamo a quota 50) il libro viene pubblicato e spedito a tutti i sostenitori della campagna di crowdfunding. Questa, come suggerisce Bookabook stessa, vive del passaparola: per usare una metafora, una pietra lanciata nel mare genera una sequela di cerchi concentrici che rappresentano in un certo senso le varie e connesse cerchie coinvolte nella campagna: gli amici, i familiari, poi gli amici degli amici, gli amici dei familiari e via discorrendo. In questo modo si può costruire una rete, un pubblico, prim’ancora della pubblicazione.
Chi può utilizzare il metodo di crowdfunding e in quali ambiti?
Chiunque, ed è anzi auspicabile farlo. Il futuro sembra imperniarsi su questi binari: l’autoproduzione, il crowdfunding non sono che ricette (semi)nuove per problemi atavici. Il mondo è sempre più popolato, sempre più ginepraio, per cui rinvenire chi scommette su di te diventa utopistico. Viceversa, industriarsi, spremersi le meningi per realizzare qualcosa – che può portare a qualcos’altro, il quale, a sua volta, a qualcos’altro ancora… – è alla portata di tutti i creativi di buona volontà. Persino Barack Obama, per la sua campagna elettorale dieci anni fa, ricorse al crowdfunding!
Perché ha scritto questo libro?
Quello di Doran è un romanzo fantastico maturato non per caso o in forza di precise e implacabili disposizioni degli dei dell’Olimpo, ma è il frutto d’una costante e certosina osservazione della realtà, dopo una non semplice gestazione di tre anni di appunti e scarabocchi. Quello che ci attornia e che siamo in quanto esseri umani di un certo periodo storico, ho deciso perciò di raccontarlo; in maniera ironica, possibilmente leggera, con malsicure sfumature poetiche quando le cose, per il nostro sventato protagonista, sembravano mettersi male.
A cosa si è ispirato nella scrittura del romanzo?
A quel che mi circonda, come fa ogni scrittore. Diceva Joseph Conrad: “Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?”. Ma sono in debito soprattutto con Italo Calvino.
Consiglia il metodo del crowdfunding ai giovani che come lei sognano di pubblicare un libro?
Ad essere onesti, quella di ripiegare sul crowdfunding è stata una necessità, più che una scelta deliberata e premeditata. Il romanzo che ho scritto non credo contenga spropositi così marchiani da non meritare una risposta, dico una, dalle circa venticinque case editrici cui ho scritto. Ma del resto oggi è così: l’esordiente, il “novellino”, è trattato alla stregua d’un mozzo di stalla (magari!). Quindi sì, lo consiglio caldamente: è una via innovativa per emergere, farsi notare e pensare realisticamente di agganciare il proprio sogno. Bisogna ingegnarsi ed evitare come la peste di pagare un editore.
Cosa devono fare i lettori per aiutarla a raggiungere l’obiettivo?
Recarsi seduta stante qui: https://bookabook.it/libri/doran-forestiero-errante/, leggere (se si vuole) trama, biografia, anteprima di 20-30 pagine e pre-ordinare (cartaceo o e-book non fa differenza)! Serve come il pane il sostegno di tutti. Nessuno se ne pentirà: posso garantirlo col sangue che ho versato durante la stesura del romanzo. Ciascun sostenitore sarà l’artefice della realizzazione d’un sogno, nonché avrà la possibilità di ricevere a domicilio un indubbio capolavoro.
Da grande vuole fare lo scrittore?
È il sogno di una vita, ci penso e ci lavoro fin da bambino. Questo libro può rivelarsi un prezioso trampolino, imprescindibile se voglio pensare di ritagliarmi uno spazietto nel pantagruelico panorama letterario italiano. Ma per il momento vorrei essere semplicemente letto da più gente possibile.
Progetti futuri?
Un nuovo romanzo, incentrato su un fatto di cronaca nera d’una dozzina d’anni fa. Assai diverso dal surreale e assurdo di cui è intriso “Doran, il forestiero errante”.