Napoli – Fra le tante leggende di Napoli, quelle inerenti ai teschi custoditi al Cimitero delle Fontanelle sono fra le più amate: dalle storie di quei pochi resti alle “grazie” ricevute dai tanti napoletani che si sono presi cura di quelle ossa dimenticate, fino ad arrivare a piccole particolarità inspiegabili che caratterizzano ogni reperto. La più strana è quella legata al teschio di Donna Concetta che, chiuso nella sua teca di legno, resta sempre lucido e bagnato come se sudasse.
Già abbiamo parlato delle leggende legate alla “capa che suda”, della storia raccontata sulla sua defunta proprietaria, questa tale Concetta, e delle grazie o miracoli ad essa attribuiti. Abbiamo anche spiegato che i credenti l’umidità che avvolge il teschioè acqua purificatrice, emanata dall’aldilà come conseguenza delle fatiche e delle sofferenze cui sono sottoposte le anime del Purgatorio. Per i più scettici, però, c’è una spiegazione scientifica.
L’intero cimitero è costruito in tufo, materiale particolarmente permeabile all’acqua, come conferma anche uno studio dell’Associazione Geotecnica di Napoli. Del resto, è spesso capitato che il sito venisse chiuso per problemi derivanti da piogge forti che penetravano nelle pareti con il rischio di crolli e zone pericolanti. Allora perché, se tutta l’area è così umida, solo il teschio di Donna Concetta suda mentre gli altri restano polverosi?
La spiegazione potrebbe arrivare dalla particolare posizione e dalla stessa teca. La “capa che suda” si potrebbe trovare vicino ad un muro particolarmente permeabile. La teca in legno tende a far passare maggior quantità di acqua, mentre la sua forma a “nicchietta” creerebbe un addensamento di umidità tale da rendere il teschio bagnato. Ovviamente, si tratta di un’ipotesi e, senza conferme in tal senso, tutti sono liberi di credere che la capa suda per i nostri peccati.