In un archivio privato situato a Cingoli, in provincia di Macerata, è stato ritrovato un nuovo manoscritto, il terzo, del famosissimo componimento di Giacomo Leopardi, “L’Infinito”. Il documento porta la firma del poeta morto a Napoli, le cui spoglie riposano a Partenope nel Parco Vergiliano a Piedigrotta, insieme a quelle del poeta-mago Virgilio.
A effettuare la scoperta è stato Luca Pernici, direttore delle civiche istituzioni culturali di Cingoli, che ha definito il suo stato d’animo “tra la meraviglia e l’incredulità” nel momento in cui ha letto quel foglio. Per accertarne l’autenticità ha sottoposto il manoscritto autografo alla professoressa Laura Melosi, titolare della cattedra su Giacomo Leopardi all’Università di Macerata, la quale a sua volta ha messo in contatto Pernici con altri studiosi di Napoli e Roma, secondo i quali il documento è autentico.
Resta da stabilire, adesso, il periodo all’interno del quale collocare la stesura del documento. Secondo l’attuale ipotesi potrebbe essere risalente al 1821-22, a metà strada tra gli altri due documenti autografi, il primo del 1819 conservato a Napoli, l’altro custodito a Visso del 1824-25.