“Amleto – La serie”, dal 6 marzo approda in rete la prima social serie partenopea
Mar 05, 2019 - Simona Borriello
Cinema, teatro e letteratura combinati nel linguaggio dei social network. “Amleto – La serie” sbarcherà sui canali social, partendo da Facebook, dal 6 marzo. La serie prodotta da Indacos, una giovane produzione napoletana, e ideata da Emma Campilli e Donatella Furino, si presenta come un esperimento per la creazione di un nuovo format drammaturgico per la nostra era, quella web.
“Come cambierebbe il nostro modo di relazionarci ai social, se un film o un libro corrispondessero ad un anno di contenuti postati su Facebook?”, si legge sulla pagina Facebook dedicata alla serie. Il pubblico potrà sperimentare tutto ciò attraverso 15 puntante, ognuna di 15 minuti, visibile online e sul canale Youtube. Gli attori useranno il linguaggio mimetico cinetico del mondo social: gif, emotion, loop video e meme. La storia del protagonista sarà raccontata attraverso le varie forme del web, ma rispettando sempre il racconto di Shakespeare.
Gli ideatori hanno sviluppato anche la rubrica “10 secondi con Amleto”, che attraverso i suoi monologhi, sarà cronista degli eventi attuali, caratteristici della società. Ma, c’è un colpo di scena: Amleto sarà interpretato da una donna, Donatella Furino, regista e produttrice della serie, insieme a Emma Campili. Quindi, il principe danese si presenta, attraverso i due sessi, che cooperano fra di loro, per governare pulsioni violente, proprie dell’uomo. Un ritorno all’origine in cui il sessismo non era ancora venuto al mondo.
L’innovazione del progetto, dove arte, fotografia, cinema si combinano sulla piattaforma di Facebook, presenta un modello che unisce diverse forme artistiche a favore delle nuove modalità comunicative, le più usate al mondo, dove tutto mira all’immediatezza. Il progetto, per la sua attualità, infatti, ha ottenuto il patrocinio Comune di Napoli e il sostegno del Teatro India di Roma, dov’è stata girata la serie.
“Amleto – La serie” riuscirà, probabilmente, ad avvicinare i giovani ad una delle tragedie più conosciute e citate al mondo. Il progetto sarà capace, anche, attraverso le nuove forme di comunicazione, di essere un canale per l’informazione, rapido e divertente.