La Giunta comunale di Caserta, nel corso della sua recente riunione, ha approvato una delibera proposta dagli assessori Emiliano Casale e Tiziana Petrillo con la quale si prende atto che l’abitazione in cui visse e morì Luigi Vanvitelli è ubicata nel fabbricato contiguo alla Chiesa di Sant’Elena nella Santella, oggi via Alessio Simmaco Mazzocchi.
“L’Amministrazione – dice il sindaco Carlo Marino – ha l’esigenza culturale di fissare i luoghi della memoria nel rispetto dei valori condivisi dalla comunità cittadina e degli eventi storici più significativi che l’hanno caratterizzata. Con questa decisione, confortata e ispirata dall’illustre relazione della Società Storia Patria di Terra di Lavoro, la Giunta interviene su una questione che non poche aspettative aveva generato nell’intera comunità“.
“La definizione è un nostro dovere morale – spiega l’assessore Emiliano Casale – : ora il competente dirigente comunale provvederà con un proprio atto all’esecuzione del deliberato con la collocazione di una targa/lapide ricordo permanente dell’abitazione in cui abitò dal 1755 e morì il 1° maggio 1773 Luigi Vanvitelli“.
“Con questa delibera – aggiunge l’assessora Tiziana Petrillo – abbiamo inteso affrontare il percorso di recupero della memoria nella esatta corrispondenza dei fatti che hanno caratterizzato la storia della nostra città, anche per rappresentarla e ricordarla nella più esatta ricostruzione alle più giovani generazioni“.
Uno dei maggiori sostenitori della verità storica è stato Nando Astarita, che già un anno fa chiedeva a gran voce di rimuovere la targa commemorativa (in foto sotto) che da 140 anni circa si trova su un palazzo storico nei pressi della Reggia di Caserta. Si tratta di un falso storico al quale oggi il sindaco del capoluogo casertano ha rimediato.