NAPOLI – Gianni Minà cittadino di Napoli. Ieri, sabato 8 giugno, nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha conferito al giornalista torinese la cittadinanza onoraria della città partenopea.
«Giornalista, scrittore, conduttore televisivo e comunicatore che con i suoi reportage, documentari e interviste ha fatto la storia del giornalismo italiano e internazionale». Queste le motivazioni della delibera che sancisce il definitivo riconoscimento della città di Napoli nei riguardi di uno dei giornalisti che più ha saputo raccontarne le vicende e i protagonisti, da Eduardo De Filippo a Massimo Troisi, passando per Pino Daniele e Diego Armando Maradona.
A proposito del concetto di “napoletanità” Minà ha affermato: «Sapere che ci sarà sempre qualcuno che avrà solidarietà per te. Questa città è la fabbrica di tutto quello che ho amato nei miei anni di giornalismo e io ho 60 anni di mestiere, per cui ho visto passare tante cose. Ho nostalgia dell’epoca in cui mi alzavo, tiravo su la cornetta del telefono e raccontavo qualcosa che per esempio Massimo Troisi avrebbe banalizzato trasformandolo in una capacità di dire che avrebbe fatto ridere la gente».
Riguardo Maradona, invece, Minà ha dichiarato: «Lavoro da anni su certi argomenti e per esempio con Maradona ho fatto un grosso lavoro di conoscenza perché aveva e ha molti difetti, però è una persona leale. Se tu giornalista, invece, fai uscire fuori l’idea di una persona di mezzo, senza spina dorsale, non hai fatto un buon lavoro di giornalismo».
A proposito della sua carriera giornalistica, Minà ha affermato: «I miei sono stati 60 anni di giornalismo fatti con l’orgoglio di aver sempre rispettato tutti, ma al tempo stesso di non aver mai risparmiato niente e nessuno, questo mi ha lasciato sicuramente dei problemi ma nella vita, quando si vuole fare davvero qualcosa, non si può perdere tempo a pensare a quello che potrebbe succedere».
Non è mancata una critica alla Rai: «Ho l’onore di incontrare oggi alcune persone che mi accompagnano da tanto tempo e con le quali ho diviso la vita sia quando le cose andavano bene, sia quando andavano meno bene, come adesso la che Rai ignora che io sia mai nato. Certo, non sono riusciti a mettermi in ginocchio. Sono orgoglioso di aver fatto dei lavori per i quali bisogna avere coraggio, o meglio: cazzimma».
Tra gli amici presenti anche l’attrice e cantante napoletana Lina Sastri, che ha descritto Minà un «uomo rivoluzionario, un uomo nobile e d’animo mite con il quale ho fatto tante cose insieme. Ricordo ancora una notte con Minà e Ray Charles: erano le 4 del mattino ed io pensavo che Rey non fosse cieco perché guardò il l’orologio al polso e disse “it’s late”». Per l’occasione la Sastri ha cantato “Napule è” di Pino Daniele.
Soddisfazione per il sindaco Luigi de Magistris che, a proposito di Minà, ha affermato: «Un innamorato di Napoli, un napoletano. Un grandissimo giornalista, scrittore e uomo di grande coraggio e sensibilità culturale. Persona libera e autonoma, assetato di giustizia, un po’ anarchico, un po’ sregolatezza e rigore morale. Minà è una bellissima persona che apprezzavo sin da ragazzo: oggi sono orgoglioso di potergli dare la cittadinanza onoraria di Napoli».