La carrozza di Ferdinando II di Borbone: i Savoia eliminarono lo stemma e misero il loro
Feb 27, 2019 - Marco Visconti
La carrozza vanta un lungo passato, essa nasce dalla costola del carro. Questo deriva dal latino carrus, trattasi di un piano su cui sostiene un carico e da ruote per la trazione. La sua prima comparsa avviene molto probabilmente nel quarto millennio a.C. nel territorio dell’Asia anteriore, poi con l’evoluzione della tecnologia nel campo militare, agricolo, commerciale, abbiamo una certa diffusione del veicolo.
Secondo il periodo storico e del territorio di riferimento, il carro è denominato diversamente, ha forma e funzione diversa in base alle circostanze e in alcuni casi è prediletta una rispetto all’altra, per esempio nel mondo antico greco, il quale conosce il veicolo grazie al vicino Oriente, viene utilizzato principalmente per la guerra.
Inoltre il carro non nasce ovunque, non abbiamo per esempio memoria nel Nuovo Mondo, quando arrivano gli spagnoli. I Romani hanno dimestichezza con il carro grazie agli Etruschi, questi ultimi lo conoscono per merito dei Greci. Ebbene i Romani possono vantare un ampio repertorio di carri con le loro rispettive funzioni, tra queste ricordiamo il carpentum, un veicolo a 4 ruote che ha una grande diffusione dal V secolo a.C ed è indirizzato a molti strati della società, solo con l’età imperiale il veicolo viene sempre più arricchito tanto da divenire oggetto di gruppi ristretti: donne ricche, vestali per funzioni religiose e imperatori per uso ordinario.
Carpentum (sec. ?), situato in Germania nella cattedrale di Maria Saal, fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Carpentum#/media/File:Maria-Saal-Steinrelief-Kutsche.jpg
Tra il periodo storico medievale e moderno, la funzione del carro è principalmente per il viaggio. Fino all’anno 1000 nei regni romano – barbarici i carri si presentano esteticamente sterili, nel XIII secolo anche in Italia troviamo primitive carrozze destinate ai ricchi, e solo a partire dal XV secolo sono esteticamente sontuose.
La carrozza non diventa solo un mezzo funzionale per spostarsi da un luogo all’altro, ma il mezzo attraverso il quale persone ricche ostentano il proprio potere, anche papi e monarchi si fanno vedere nelle loro splendide carrozze per cerimonie solenni. Dal XVIII secolo le carrozze barocche si snelliscono per essere più adatte ai viaggi, mentre papi e monarchi iniziano a prendere le distanze da sfarzose vetture per cerimonie, anzi preferiscono le lettighe e portantine.
Nel secolo a seguire, vi sono tanti tipi di carrozza per tutti i tipi di tasche e gusti, quindi diverse persone possono usufruirne. In questo secolo, tra le carrozze che destano una certa attenzione per sinuosità e storia rientra la carrozza di gran gala di Ferdinando II di Borbone.
Il veicolo nasce nel 1838 grazie all’artigiano Salvatore Emmanuele e il pittore Raimondo Pionica. La vettura è in legno e ferro, colorato di rosso e i cui motivi sono dorati. La cassa è costituita da rame dorato e ai lati di argento, che rappresenta due allegorie di Napoli e Palermo, rispettivamente due vecchi sovrani recanti gli emblemi delle due città, ciò serve a evidenziare la sovranità dei Borbone nel Regno delle due Sicilie, con capitale a Napoli e Palermo. Al centro abbiamo lo stemma dei Savoia, fatto inserire in un secondo momento quando la carrozza passa alla suddetta dinastia.
Da sinistra a destra: immagine allegorica di Napoli, al centro stemma sabaudo e a sinistria immagine allegorica di Palermo, foto: Beppe Sacchetto
La cassa è coronata dalla Fama alata che reca tra le mani una corona costellata di pietre, entrambe sono in ottone dorato.
Fama alata che regge la corona adornata di pietre,foto: Beppe Sacchetto
L’interno della cassa presenta un rivestimento in moiré di candida seta provvista di nappi in argento e oro, galloni cremisi e frange. Il sedile del cocchiere è sostenuto da bracci di legno che terminano a testa di grifo. La vettura trainata da 6 cavalli viene esibita da Ferdinando II in occasioni di solenni cerimonie, per esempio la visita dei reali al santuario di Piedigrotta che si tiene annualmente l’8 di settembre o in momenti singolari, quando Francesco II si reca alla Basilica di san Francesco di Paola per il giuramento della costituzione del 1848 e la cerimonia al Duomo a seguito della sua ascensione al trono nel 1859.
Interni della carrozza, foto: Beppe Sacchetto
A partire dei primi mesi del 1860 la carrozza viene modificata cambiando lo stemma con quello Sabaudo, perché passa ai Savoia. La realizzazione dell’opera è merito della ditta di Michele e Gennaro Pane, noti argentieri di Napoli. La carrozza poi viene spostata a Firenze, vi sono notizie certe della sua attività durante la cerimonia del 1865, quando Maria Pia di Savoia e il marito Luigi I del Portogallo arrivano nella neo-capitale sabauda. In questa pomposa cerimonia, la vettura di Ferdinando II diventa la vettura ospitante la famiglia reale. Non ci sono altre notizie certe dell’esibizione della carrozza reale in altre cerimonie, però non è garantito che non fosse più esibita. Oggi la carrozza si trova nella scuderia del Palazzo Pitti a Firenze.
Sitografia:
http://www.treccani.it/enciclopedia/carro-e-carrozza_%28Enciclopedia-Italiana%29/